Prodotto fuori catalogo
Il metodo Bates è la più naturale e geniale pratica di educazione visiva attualmente disponibile. Attraverso una serie di particolari tecniche ideate dal Dr. Bates, l’autore ci mostra la possibilità concreta di educare la vista a un naturale e corretto funzionamento.
Rivolto a tutte le persone con difficoltà visive
Strumento valido anche per tutti gli educatori ingenere e per i terapisti di discipline olistiche e naturali che sempre più spesso si scontrano con le difficoltà visive dei propri allievi e pazienti.
Appassionante anche per tutti quelli che godono di una buona vista e intendono conoscerla meglio e preservarla nel tempo. Un video-corso completo per imparare a gestire al meglio la propria vista.
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Nel corso degli anni d’insegnamento del metodo Bates, numerosissime sono state le testimonianze positive a favore della pratica del metodo. La maggior parte delle stesse si è esternata attraverso comunicazioni dirette con le persone che vengono in studio o frequentano i miei seminari esperienziali sul metodo. Moltissime sono invece pervenute per e-mail. Ho raccolto queste ultime e le conservo nell’archivio presso il mio studio.
Ognuno di noi può affrontare le proprie difficoltà in maniera diversa. Lo stesso vale anche per le difficoltà visive e per il percorso di crescita proposto dal metodo Bates.
Il mio consiglio è sempre quello di tenere un diario scritto del percorso che le persone seguono attraverso la pratica del metodo: un diario da comporre regolarmente, dove descrivere tutto ciò che ci avviene durante il lavoro e tutte le relazioni che riusciamo a osservare e a comprendere fra la nostra vista e la nostra vita. Poterle rileggere, la maggior parte delle volte, rappresenta un ottimo strumento per meglio capire, ci aiuta ad affrontare meglio le nuove difficoltà che emergono nel lavoro Bates e ci indirizza a completare più facilmente l’intero percorso.
Di seguito, riporto alcune citazioni, senza citare gli autori per il rispetto della privacy, estrapolate fra tutte quelle scritte e firmate pervenute in studio, nella speranza che l’esperienza diretta possa, ancor meglio delle mie parole, aiutarvi ad avvicinarvi al metodo e alla sua pratica.
«… è cambiato il modo di vedere. Non che la visione da vicino sia completamente recuperata, ma di sicuro ho acquisito una diversa sensibilità nel guardare e riesco a mantenere la coscienza dell’eccezionalità dell’atto visivo per tempi sempre più lunghi. Di certo non mi sarei immaginato che una tecnica per imparare a vedere potesse dare accesso a degli stati emotivi così profondi da essere assimilabili a vere e proprie pratiche meditative. Ne è risultata una a tutto campo, ben al di là di quello che mi attendevo …»
«… facendo esercizi con te questo weekend e stando senza occhiali, ho sentito non solo i miei occhi più forti, ma anch’io mi sono sentita più forte “emozionalmente”, come se prendessi forza dal vedere, o provare a vedere, la realtà che mi circonda senza il blocco degli occhiali. È come se in qualche modo mi fosse restituito il potere di guardare e sentire le mie emozioni. Tante paure si nascondono dietro la mia vista difettosa …».
«Ho aderito al seminario perché volevo capire quale beneficio potesse essere dato alla mia vista, oltre alle ormai necessarie lenti prescritte da un luminare dell’oculistica. Non conoscevo il metodo Bates nemmeno per sentito dire, per cui inizialmente mi sono stupita per certi movimenti che legavo alla ginnastica antalgica. Gradatamente, questi movimenti si sono trasformati in rilassamento e successivamente in memoria e immaginazione mentale, soprattutto a occhi chiusi. Sono gli esercizi che più mi hanno entusiasmato. Infatti, nell’immaginare mentalmente un oggetto o un colore, mai avrei pensato che memoria e immaginazione, così legate tra loro, potessero togliermi ogni tensione sia mentale che visiva e darmi sollievo e rilassamento».
«Lunedì era una bella giornata con cielo azzurro: ho fatto quattro passi nella pausa pranzo senza occhiali (salvo l’attraversamento della strada). Non sono andato a sbattere, non sono caduto, mi guardavo in giro e tutto sommato ci vedevo abbastanza da sentirmi tranquillo. A un certo punto ho guardato un palazzo che aveva esposto uno striscione e ho letto AFFITTASI UFFICI e il relativo numero di telefono. Il tutto con -15 OD e -16 OS. Ed è tutto vero».
«Da lunedì uso gli occhiali a foro stenopeico per trenta minuti, incrementando di cinque minuti al giorno. Ogni mattina, terminata la mia abituale camminata, faccio sequenze di sunning/palming per circa dieci minuti. Vedo già piccoli ma incoraggianti risultati».
«Ero a scuola, nella mia aula, e durante la pausa per mangiare ho tolto gli occhiali, cosa che non faccio mai al lavoro. Dopo aver mangiato sono uscita, ho percorso il lunghissimo corridoio (è una scuola molto grande), notato diversi oggetti presenti, girato l’angolo, percorso un altro lungo corridoio, sono andata in bagno, ho lavato le mani, sono uscita, ho chiuso la porta e allora, SOLO ALLORA, mi sono accorta che ero senza occhiali!!!!!! Ti giuro che ero convinta di averli messi per uscire dalla stanza!!!! Ho fatto tutto quello che ti ho descritto credendo di avere gli occhiali e quindi convinta che ci stavo vedendo bene!!!! Pazzesco, 7 diottrie annullate in un istante solo con la convinzione che ci stavo vedendo!!!! Come mi sono resa conto che ero senza occhiali, mi sono spaventata e ho ripreso a vederci male».
«… volevo informarti con piacere che il mio ottico di fiducia mi ha rifatto una visita e mi ha abbassato la gradazione delle lenti da -4.75 a -4.25 in entrambi gli occhi. Anche le lenti a contatto le ha ridotte da -4.50 a -4. È incredibile dopo così poco tempo!!».
«… capisco che se gli occhi sono lasciati liberi di muoversi come meglio credono e preferiscono, si dispongono in modo tale da mettere a fuoco un’immagine. Succede come se tantissime immagini passassero una sopra all’altra, muovendosi, e poi quelle che permettono di vedere vengono selezionate e “vincono”.
Praticamente, come quando vedo: passano tante immagini davanti agli occhi e gli occhi scelgono quella più nitida.
Riscriviamola in un altro modo: se lascio liberi gli occhi di fare quello che vogliono, vedo. Anzi, ancora più comoda: loro mi fanno vedere.
Rilassamento? Sì, grazie. Sono riuscita a mantenere rilassamento in situazioni che in precedenza mi avrebbero fatto agitare. Ottimo. Più sono rilassata io come persona di base, più lo sono gli occhi. È più facile vedere se dentro ho pace e serenità. Very important point…».
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Scritto da Vincenzo il 12/07/2020
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