1) I giudizi degli altri: aiuta tuo figlio a farli pesare meno
Era una bella giornata primaverile e dopo due settimane in giro per l'Italia a tenere corsi, finalmente ero a casa: quale occasione migliore per andare a prendere mio figlio a scuola?
Ed eccomi, il “padre perfetto”, puntuale davanti all'ingresso insieme a un paio di nonni, qualche tata e un gruppetto di mamme in attesa. Finalmente i bambini escono e io sono lì, ad aspettare un bel sorriso e un abbraccio. Invece, ecco mio figlio che a testa bassa mi saluta e si incammina verso l'auto.
Appena gli chiedo cosa è successo la verità mi si rivela immediatamente: Melissa [nome di fantasia] ha detto che le mie scarpe fanno schifo!
Ho tirato un sospiro di sollievo – perché poteva andarmi decisamente peggio – e gli ho prontamente spiegato che le sue scarpe erano belle.
Poi mentre guidavo ho pensato: che genio della comunicazione che sono, tutto qui quello che posso fare? Rassicurarlo sul fatto che le sue scarpe sono belle?
E se domani il problema fosse che qualcuno gli dice che il suo naso fa schifo?
E se più avanti il giudizio degli altri potesse ferirlo su questioni molto più importanti?
Allora ho pensato a quello che ho studiato e insegnato negli ultimi vent'anni e mi sono reso conto che anche in questo caso, per aiutare i nostri figli a crescere, possiamo contare sulla forza delle nostre parole.
Infatti, grazie alle parole possiamo insegnare ai nostri bambini e ragazzi ad avere quello che durante i corsi chiamo un “sistema personale di giudizio”, basato sui “propri” valori e gusti, piuttosto che su quelli degli altri.
Quindi, se di fronte a mio figlio che si è appena sentito offeso dalle parole di un'altra persona, mi limito a dire: Per me le tue scarpe sono belle, sono stato poco utile. Ma se a questa frase aggiungo una domanda, allora forse mi danno il Nobel per la comunicazione. La domanda da un milione di dollari è:
E TU cosa ne pensi?
Quindi se gli dico: Per me le tue scarpe sono belle. E TU cosa ne pensi?, quello che faccio è aiutarlo a porsi un interrogativo molto importante.
Perché questa domanda è così importante?
Perché i bambini e i ragazzi sono molto influenzati dal giudizio dei loro coetanei e degli adulti.
Gli esperti ci dicono che il modo in cui gli altri li vedono, spesso diventa il modo in cui loro vedranno se stessi.
E quindi che i giudizi che gli altri esprimono su di loro, in buona o mala fede, possono portare i nostri figli a un basso livello di autostima.
Questo perché la fiducia che i nostri figli nutrono in se stessi è spesso legata a doppio filo al giudizio di altre persone, su cui di fatto non hanno nessun controllo.
Come possiamo allora, in quanto genitori, aiutare nostro figlio a creare e mantenere una solida autostima?
I nostri nonni ci risponderebbero: aiutandoli a ragionare con la propria testa.
Okay. E come, praticamente? La risposta è: dando maggior valore alle loro opinioni e ai loro punti di vista. Più gli insegniamo, sin da piccoli, a ragionare con la loro testa, più eviteranno di farsi condizionare dagli altri. E nel farlo il linguaggio viene in nostro aiuto.
Il mio consiglio è quello di usare spesso queste domande:
E tu cosa ne pensi?
Tu come la vedi?
Sei d'accordo?
E poi questa domanda importantissima:
Cosa è importante per te?
Con queste domande puoi insegnare a tuo figlio a ragionare con la sua testa e quindi a dipendere meno dall'opinione degli altri.
Perché le parole sono importanti
Ci sono momenti delicati nella vita di un bambino, ad esempio quando si è fatto due gocce di pipì addosso o ha litigato per l'ennesima volta con un compagno di scuola, che a noi potrebbero non dire nulla o sembrare irrilevanti, ma che per lui possono essere molto coinvolgenti dal punto di vista emotivo. Questa emotività fa sì che la sua ricettività sia straordinariamente alta.
Ciò che vive, sente, ascolta e prova in quei momenti genera parte della sua autostima e dei suoi comportamenti futuri.
In quei frangenti, nostro figlio è come un terreno arato e ben concimato, nel quale le parole cadono come semi. Quando l'emozione finisce, la terra si richiude e il seme che è stato gettato nel solco comincia a germogliare e a dar vita a una pianta.
Come genitore, è bene che ti interroghi in ogni momento sul tipo di pianta che desideri veder crescere.
Infatti, ogni conversazione che intrattieni con lui è come una semina, il cui frutto prima o poi germoglierà, lasciandoti orgoglioso, sorpreso, stupito oppure impreparato.
Sono le parole che scegli di usare a determinare più di ogni altra cosa la tua efficacia di genitore, contribuendo a formare la persona che tuo figlio sarà, la percezione che avrà di se stesso, il livello della sua autostima, l'amore e la fiducia che nutrirà per sé e per gli altri.
Quindi, nella vita di tutti i giorni e in particolare nei momenti che per lui sono emotivamente rilevanti, le tue parole sono più che importanti, sono preziose.
Scritto da Vincenzo il 12/07/2020