Innanzitutto vorrei ricordare che il vero cambiamento, qualsiasi esso sia, parte sempre dalla nostra testa. Abbiamo tutto dentro di noi, ogni risposta è già dentro di noi e se desideriamo realmente cambiare allora avremo ottime possibilità di riuscirvi. Se noi stessi non avremo fiducia, infatti, chi potrà averne? E senza una reale convinzione, come potrà avvenire il cambiamento?
L'inizio è certamente il momento più difficile. Ne parlo pensando al mio vissuto personale ma non solo. Tante persone con cui ho condiviso il mio percorso hanno provato la medesima esperienza interiore.
Si sente qualcosa dentro, qualcosa che non è chiaro cosa sia ma che si è sicuri non corrisponda più a ciò che desideriamo essere (o stiamo già diventando); qualcosa che deve cambiare senza capire però da dove partire.
Al principio di questo viaggio, spesso ci si può ritrovare ad annaspare cercando ovunque racconti di storie simili, notizie, idee. Si ha paura dei primi fallimenti, quelli che a volte fanno ritornare sulla strada vecchia perché, sì, quella nuova è assai più faticosa, più tortuosa, piena di ostacoli che paiono insormontabili e che fanno perdere di vista lo scopo del viaggio. Ognuno ha il proprio percorso di vita, ognuno ha il proprio cambiamento, ognuno ha la propria strada da percorrere, ognuno ha le proprie paure, ognuno ha il proprio passato che lo ha fatto diventare ciò che è, ognuno ha i propri lati negativi e positivi – basta accettarsi e migliorarsi –, ognuno fa piccoli o grandi passi, a seconda della propria consapevolezza, ognuno sa quel che sa e non deve giustificarsi, ognuno deve pretendere la propria felicità, non privandone gli altri ma condividendola.
Ognuno merita la felicità, ognuno dovrebbe ottenerla, ognuno, però, deve innanzitutto riconoscerla!
Molte delle testimonianze che mi sono arrivate trasmetto un grande senso di solitudine. La solitudine di chi ha intrapreso un percorso – quello dell'autoproduzione, della decrescita, della svolta – e si trova a dover fronteggiare male equipaggiato lo strapotere della pubblicità, delle multinazionali, delle ditte farmaceutiche, del commercio senza regole.
I primi passi da compiere sono quelli di staccarsi dai luoghi comuni e di ricordare che ognuno ha una mente pensante: non necessariamente la propria vita deve essere delegata ad altri! Una maggiore consapevolezza non potrà che giovare a noi stessi e a chi condivide con noi un pezzo di strada.
La vera difficoltà credo sia proprio quella di staccarsi dalla massa e da un certo modo di essere che prevede di perpetrare sempre gli stessi comportamenti subdoli, salvo poi lamentarsene.
Il fatto di avere un'opinione diversa dalla massa comporta davvero un grande percorso interiore e anche una grande resistenza alle continue domande da parte di chi ci circonda, alle continue accuse, risate, occhiatine e a volte persino insulti da parte dei più stolti.
La strada è faticosa ma bisognerebbe non prestare attenzione a chi fondamentalmente non sa, non vuole sapere, e si comporta così per paura di poter cambiare in meglio!
Il fatto di porsi continue domande è una rielaborazione di questo percorso interiore, un riequilibrio quotidiano del nostro Io interiore.
In questo cambiamento non si è così soli come si pensa. Io ho avuto la fortuna di aver incontrato chi ha potuto darmi voce, ma molti altri, migliori di me, e con un percorso più complesso e importante del mio ci sono, e sono tantissimi.
Siamo in tantissimi! E il passaparola, l'esempio, i libri, i corsi pratici, il web e i media aiutano la diffusione di questo cambiamento.
Sul piano puramente pratico, io ho iniziato in modo molto semplice, con una riorganizzazione e razionalizzazione degli spazi della casa!
Come? Ecco il mio decluttering (letteralmente: «rimuovere il clutter», ovvero il caos, il disordine e il superfluo) in pillole:
– fate una bella cernita di tutti gli oggetti chi vi paiono inutili, cercando in ogni angolo della casa, in ogni mobile, in ogni spazio e buttate o, ancora meglio, scambiate e regalate ciò che da tempo non utilizzate: avrete molto più spazio per voi!
– eliminate tutti i soprammobili e le suppellettili, in modo da rendere le pulizie domestiche più veloci e semplici. Immaginate quanto tempo perdete e avete perso continuando a sollevare, spostare e spolverare sotto di essi: questo tempo potrete ora dedicarlo a voi stessi, alla vostra famiglia o tutto ciò che davvero vi appassiona;
– provate a scambiare gli oggetti di cui ritenete di non avere più bisogno per oggetti o servizi che vi sono necessari;
– scambiate i vostri abiti e quelli di taglia ormai troppo piccola per i vostri figli (se ne avete) con altri di taglie più adatte. Ci sono molte mamme disposte a farlo!
– cercate sul web siti, blog, persone con cui condividere il vostro percorso. Riceverete molti spunti, idee pratiche e vi sentirete meno soli!
Questi sono stati i primissimi passi del mio inizio. La cosa per me fondamentale è stata quella di non smettere mai di cercare nuove strade, nuove idee, nuovi orizzonti, nuove persone da cui imparare e con cui condividere esperienze.
Scritto da Vincenzo il 12/07/2020