In genere, siamo guidati alla scelta di cosa mangiare dall'abitudine e dal gusto momentaneo. Spesso, semplicemente, continuiamo a utilizzare alimenti che sono nella nostra vita da sempre, che abbiamo imparato a conoscere da bambini, nella nostra famiglia di origine. Quando un cibo ha sempre fatto parte della nostra alimentazione quotidiana lo si dà per «scontato», fa parte della nostra zona di comfort e non si pensa proprio a metterlo in discussione! I nostri gusti e le nostre convinzioni, però, si sono formati con l'apporto di «pressioni» esterne. Per esempio, il fatto che ti sia stato offerto del latte con la raccomandazione di berlo «perché fa bene», oppure della carne dicendoti che «ti fa diventare grande e forte», ha creato in te opinioni ben radicate riguardo a queste categorie di cibi, indipendentemente dal fatto che ciò corrisponda a verità o meno.
Questa guida vuole essere un invito a rivalutare criticamente quelle credenze acquisite in maniera passiva e a scoprire cosa ti fa realmente bene e cosa no. Per aiutarti a formare consapevolmente il tuo parere in materia di alimentazione, nei prossimi capitoli troverai tante informazioni utili sui cibi più consumati e commercializzati. Guardandoti attentamente intorno, potresti anche iniziare a notare quante di quelle stesse persone che ti facevano le raccomandazioni, oggi stanno assumendo pastiglie per tenere sotto controllo la pressione, o come antiacidi, oppure hanno problemi di colite o di iperglicemia!
Da numerosi studi, e per motivi che approfondiremo via via, emerge che l'alimentazione migliore per l'essere umano è quella vegana e che, tra tutti, gli alimenti crudi si distinguono come i più digeribili, nutrienti e salutari. Tuttavia, proprio perché mangiare non vuol dire solo «nutrimento», il discorso risulta molto più complesso che fare una semplice scelta. Sicuramente, di questi tempi, il primo passo è quello di essere informati su ciò che mettiamo nel piatto, su quali procedure vengono messe in atto per creare quel particolare prodotto e su cosa resti di effettivamente nutriente alla resa dei conti. Non guasta, inoltre, avere un'idea di come funziona il nostro organismo e di come possiamo rispettare i complessi e delicati meccanismi che ci assicurano una salute migliore per un periodo di vita più lungo.
Se vuoi scoprire qualcosa che la pubblicità non ti dirà mai, se stai iniziando a chiederti se puoi fare qualcosa di meglio per restare in forma o per ritrovarla, per perdere quei chili in più o per dimenticarti quei fastidiosi disturbi, questo libro fa per te.
UN VIAGGIO NELL'ALIMENTAZIONE CRUDA E VEGANA
Sono convinta che l'alimentazione cruda e vegana sia il meglio che si possa offrire al proprio corpo, perciò ti condurrò in un viaggio il cui scopo finale è aprire le porte a questo tipo di alimentazione. Ogni passaggio, però, è sicuramente un progresso verso l'ideale nutrizione salutare per cui, se lo vorrai e ti ci troverai bene, potrai decidere di trattenerti in quello stadio solo per un periodo o anche per sempre, con la sicurezza di aver comunque attuato un miglioramento.
Se sei già convinto di voler diventare crudista e non sai come fare, se non conosci la varietà di cibi naturali e nutrienti che fanno parte di questo mondo; oppure, se ci stai pensando ma non sei del tutto convinto, perché hai le idee confuse e non sai a chi rivolgerti, questo libro è proprio quello che ti ci vuole!
Entrare nel mondo del crudismo significa fare una scoperta affascinante: i colori, i profumi e i sapori dei cibi, così come Madre Natura li ha creati, risultano sublimi per un palato ripulito, detossificato dai sapori adulterati e posticci del cotto e dell'industrializzato. In una società che ci spinge sempre più verso il «facile», il «pronto» e il sofisticato (utilizzando peraltro procedimenti, additivi e sostanze altamente tossiche: veri e propri veleni!), il crudismo vegano vuol dire andare controtendenza, verso ciò che è naturale, in relazione con il nostro pianeta e con i nostri fratelli animali.
In queste pagine, troverai quello che avrei voluto sapere io quando il crudismo è entrato, di prepotenza, nella mia vita. Ho passato mesi e mesi a leggere, osservare, cercare, informarmi su cosa e su come fosse meglio procedere. Ho ritenuto opportuno scrivere il risultato dei miei studi e della mia esperienza pratica, in quanto credo sia importante capire a fondo le scelte alimentari che facciamo, in modo da abbracciarne il significato completamente, altrimenti si rischia che diventino solamente una moda passeggera destinata a non lasciare traccia.
Solamente diventando consapevoli delle implicazioni, possiamo scegliere davvero liberamente. Penso che seguire comportamenti dettati dall'ignoranza non significhi scegliere, bensì essere obbligati a seguire ciò che propone il sistema, che sia salutare o meno.
PERCHÉ CRUDO E PERCHÉ VEGANO
L'organismo umano è una macchina sofisticatissima in grado di adeguarsi alle situazioni più estreme, ma... ciò non toglie che, se queste ultime si protraggono nel tempo, se ne debbano pagare le conseguenze!
Infatti, il calore modifica la struttura molecolare del cibo, denaturandolo e rendendolo, spesso, meno utilizzabile da parte dell'organismo e più povero di nutrienti assimilabili. Il fatto controproducente è che, di tutto quello che consumiamo, la parte che non viene ben digerita o immagazzinata nelle opportune forme deve essere obbligatoriamente eliminata dall'organismo come materiale di rifiuto.
Assumere in continuazione alimenti denaturati (cotti) produce talmente tante scorie che gli organi di eliminazione (i cosiddetti emuntori fegato, reni, sistema linfatico, polmoni, pelle) non riescono a compiere il loro lavoro in maniera adeguata. Si instaura, perciò, un processo di accumulo che provoca un generale stato di intossicazione dell'organismo che, col tempo, può sfociare nella malattia.
Inoltre, i villi intestinali, delicatissime strutture deputate all'assorbimento delle sostanze nutritive, in una persona che mangia prevalentemente alimenti cotti sono spesso quasi completamente ricoperti da prodotti di scarto non evacuati, che ne limitano notevolmente la superficie attiva. Anche mangiando in abbondanza, a livello cellulare l'organismo non viene nutrito adeguatamente e manda di continuo segnali di richiesta di altro cibo, nel tentativo di ricevere i nutrienti di cui necessita. In definitiva, spesso si è malnutriti anche mangiando troppo, con il risultato di avere enormi accumuli di grasso, usato, tra l'altro, dal «saggio» organismo come posto sicuro in cui immagazzinare le tossine perché non possano fare ulteriore danno.
Una dieta basata su alimenti biologicamente appropriati ci permette di nutrirci in modo adeguato; gradualmente, ripulirà e «sturerà» i villi intestinali, così che il corpo inizierà ad assorbire correttamente le sostanze nutritive. La massa grassa diminuirà e salute e vitalità aumenteranno.
Il crudista mangia i cibi crudi, fermentati, germogliati o disidratati a una temperatura non superiore ai 42°C (per non perdere enzimi e vitamine), prevalentemente frutta, ma anche verdura, noci e semi. Una dieta bilanciata potrebbe essere costituita dal 75-80% di frutta, dal 10-20% di verdure (molto importanti sono quelle a foglia verde) e da un 2-3% di noci e semi.
Inserire progressivamente sempre più cibo adeguato e crudo nel proprio organismo è un investimento per la propria salute, anche se i condizionamenti culturali sulla necessità di cuocere gli alimenti sono fortissimi. Molti studi hanno confermato i rischi connessi a un eccessivo riscaldamento dei cibi e a una cottura sbagliata (bollitura e stufatura prolungate, ma anche la cottura alla griglia di alimenti grassi). D'altronde, non è obbligatorio diventare crudisti al 100%, per quanto auspicabile per l'organismo: già un aumento della quota di frutta e di verdura crude, e una limitazione dei cibi più dannosi, basterebbe ad avere significativi benefici.
Noi siamo, letteralmente, ciò che immettiamo nel nostro corpo. Ciò che costituisce la nostra alimentazione diventa parte di noi, viene scomposto e va a formare i «mattoncini» che ci formano.
L'URGENZA DI CAMBIARE
Nella società occidentale l'obesità è dilagante, tanto che è diventato un problema sanitario urgente; intanto, vi è una buona parte della popolazione mondiale che non ha il necessario per sfamarsi adeguatamente. La pratica di allevare animali a scopo alimentare ha causato al pianeta uno dei danni ambientali peggiori; se continueremo a vivere come abbiamo vissuto finora, dandoci ai consumi senza un solo pensiero per il futuro, distruggendo le foreste e depauperandone il suolo, ci ritroveremo presto a esaurire le risorse che sembravano, originariamente, così abbondanti. C'è bisogno urgente di un risveglio collettivo! Risveglio che ci faccia prendere, finalmente, coscienza di ciò che stiamo perpetrando come genere umano verso i nostri fratelli animali. Il Web è pieno di testimonianze sul trattamento infernale che riserviamo a pennuti, quadrupedi e pesci. Li usiamo senza scrupoli sconvolgendo completamente la loro vita, facendoli vivere in lager pazzeschi e inimmaginabili, martoriandoli e uccidendoli senza un minimo di pietà, per cosa? Per alimentarci con le «famose» proteine nobili, che ormai è di pubblico dominio, vedi The China Study, il resoconto dello studio trentennale del dr. T. Colin Campbell provocano una caterva di malattie invalidanti! E, in genere, non si considera un altro aspetto: insieme alla parte biochimica, mangiando la carne di questi poveri animali, ingeriamo la loro paura, le loro malattie per le condizioni insane in cui sono stati tenuti, oltre alle sostanze tipiche della decomposizione carnea (cadaverina e putrescina).
Chi ha convissuto con un animale SA che è un essere senziente e questo non cambia, sia che si tratti del nostro gatto e del nostro cane, che dell'animale da fattoria o selvatico: tutti provano emozioni, tutti hanno paura della morte e sanno offrire affetto e cura, sia ai loro piccoli che agli esseri umani che si avvicinino a loro con debito rispetto e amore.
Ora, fortunatamente, incomincia a farsi strada la consapevolezza che avere compassione per gli animali potrebbe essere uno dei modi più efficaci per combattere la fame nel mondo e lo scempio delle risorse naturali.
Il nostro modo di alimentarci e di produrre cibo può fare la differenza, può essere non violento nei confronti delle altre specie, della Terra, ma anche del nostro stesso corpo!
La via del consumo di frutta, verdura e semi crudi è una strada verso la salute, garantita dall'introduzione di alimenti prodotti su misura per l'uomo dalla natura stessa. Inoltre, la semplicità di questi alimenti e la vitalità che deriva dalla pulizia dell'organismo consentono un'espansione e una crescita della spiritualità e della connessione con tutto il creato.
LA MIA SVOLTA ALIMENTARE
Ho mangiato quello che mi capitava per saziare il mio stomaco e quello che più gradiva il mio palato fino a qualche anno fa, quindi per buona parte della mia vita... Non ci pensavo tanto su: l'importante era placare lo stomaco e provare quella sensazione di pienezza che mi dava un certo appagamento. Sì, c'erano i fastidiosi disturbi postprandiali: sonnolenza, gonfiore addominale, spesso mal di pancia e colite, senza contare una noiosa gastrite, ma non li mettevo in relazione con l'insieme della mia alimentazione di allora. Pensavo, più nello specifico, a questo o a quell'alimento singolarmente, quasi sempre vegetali, e provavo a eliminarlo dalla mia dieta. Ma facevo questi esperimenti senza attribuire loro particolare importanza.
Sette anni fa, qualcosa è cambiato. Ho iniziato a considerare che, sebbene una volta servito in tavola il palato gradisse, non mi faceva piacere pensare di mangiare un essere indifeso e tenero come un agnello o un maialino. Continuavo a consumarli, però il seme del dubbio aveva attecchito dentro di me. Nello stesso tempo, mi avevano educato a pensare che la carne fosse indispensabile per vivere e che mangiarla rientrava nella normalità delle cose.
Il fatto che il mio vicino di casa avesse l'attività collaterale di pastore e che, alla vigilia delle festività principali, si portasse a casa gli agnelli per ucciderli contribuì a far crescere il seme del dubbio. Non potevo non sentire i lamenti delle sfortunate bestiole e questo continuava ad alimentare in me dubbi e disagio.
Smisi di mangiare carne di agnello: non volevo assolutamente avere a che fare con la mattanza periodica che aveva iniziato ad angustiarmi sul serio!
Ho continuato a macerarmi in quello stato d'animo per alcuni mesi, finché non si è verificato un avvenimento che mi ha fatto decidere di abbandonare radicalmente la carne. Un giorno, tornando a casa, ho trovato una borsa della spesa sul tavolo di cucina. Rientrando dal lavoro, mio marito era solito comprare qualcosa di passaggio e io mi sono diretta con decisione alla busta, per riporre la spesa. Dentro invece c'era un piccolo maialino, ovviamente morto, in posizione fetale, con la pelle tutta ricoperta di sangue (in Sardegna si dice «fattu in ruju», «fatto in rosso»), regalo (!) di parenti acquisiti da poco. Io non me lo aspettavo proprio e lì per lì ho avuto, per una frazione di secondo, l'impressione di vedere un feto umano.
Lo shock è stato profondo: ho realizzato, di colpo, che non c'è differenza tra noi e gli animali, che mangiando quel maialino era come se mangiassi il bebè di un essere umano. Non trovavo alcuna differenza! E non riuscivo a vedere niente di appetitoso in quel corpicino ricoperto di sangue!
Dopo questa presa di coscienza, non ho più mangiato carne, diciamo, non «elaborata». Per un certo periodo, ho continuato a consumare insaccati, perché li collegavo più difficilmente all'animale ucciso per produrli. Però, tutte le volte, mi sforzavo di pensare coscientemente che anche quel cibo aveva causato l'uccisione di un animale e, piano piano, ho preso le distanze.
Nel frattempo, ogni tanto avevo degli insight: una volta, guidando con l'attenzione blanda necessaria a un viaggio lungo e tranquillo, ho guardato la mia mano e alla coscienza è arrivata l'impressione che tra la mia pelle e quella di un pollo spennato non ci fosse alcuna differenza: la percezione della similitudine tra mangiare una coscia di pollo e una mano umana è stata immediata e folgorante.
Così, ho modificato radicalmente la mia alimentazione, cercando di introdurre seitan e tofu (il primo costituito da glutine di frumento, il secondo un derivato della soia), per integrare le proteine che non assumevo con la carne. La reazione del mio organismo non è sostanzialmente cambiata rispetto a quando avevo un'alimentazione onnivora. Ho aumentato il consumo di verdure, soprattutto cotte, mantenendo una grandissima dose di carboidrati raffinati e di grassi. Continuavo ad avere i miei soliti disturbi, a cui nel corso degli anni mi ero abituata, quindi li davo ormai per scontati e strettamente connessi alla mia natura intrinseca (una certa «cultura» non ci insegna forse che l'uomo è, per definizione, «imperfetto»?).
Sono andata avanti così per tre anni, durante i quali, per me, l'alimentazione ha, sì, assunto un ruolo più importante, ma sempre molto marginale rispetto al resto della vita.
Finché, dopo aver cambiato partner, casa, paese e lavoro, incuriosita dal racconto di amici, ho deciso di regalarmi l'esperienza di tre giorni di purificazione dell'apparato digerente. L'obiettivo era mettere a riposo gli organi digestivi, in modo che questi si potessero rigenerare, anche se per un tempo relativamente breve e senza alcuna conoscenza approfondita. Dovendo incastrare l'esperimento tra due settimane lavorative, ho programmato il sabato e la domenica a dieta liquida, a base di succhi di frutta e verdura, mentre il lunedì, che avrei trascorso interamente al lavoro, avrei mangiato crudo: un bel passo avanti rispetto alla mia dieta abituale!
Da subito, ho iniziato a sognare una pizza e ad avere brontolii, più mentali che di stomaco. Sono riuscita, comunque, a seguire la dieta che mi ero prefissa nel fine settimana, però il maggior impatto su di me l'ha avuto la reintroduzione di alimenti solidi e crudi il lunedì. Sono stata felicissima di poter mordere e masticare, e questa esperienza mi ha talmente soddisfatto che ho pensato di continuare finché ne avessi avuto voglia.
Da quel momento, ho iniziato a cercare su Google informazioni sul crudismo e mi si è aperto un mondo! Le ragioni etiche e salutistiche del crudismo vegano mi sono sembrate semplicemente vere.
Ho trascorso mesi a documentarmi sul Web e su numerose pubblicazioni e ora non potrei più assumere inconsapevolmente un alimento sospetto o che so essere morto, che non arreca alle mie cellule un reale nutrimento.
Alimentarsi bene, nel mondo odierno, richiede impegno, informazione, consapevolezza e scaltrezza, ma tutto questo viene ripagato da una condizione di salute vibrante (più avanti si parla di vibrazioni riguardo al cibo, anche il corpo vibra e lo fa in misura maggiore quando è in salute) e da un'energia che rende carichi di vitalità.
Inoltre, la presa di coscienza a livello alimentare porta con sé la consapevolezza di quanto siano importanti altri fattori, quali l'esposizione ai raggi elettromagnetici del sole, il movimento fisico, per agevolare l'irrorazione sanguigna di tutti i distretti, e la meditazione, per contrastare i fattori stressogeni della nostra società. Credo si possa dire che si tratta di una messa in discussione dell'individuo nella sua totalità!
La sensibilità per il dolore degli amici animali si è acuita, specialmente ora che so che non sono indispensabili nella nostra alimentazione, anzi, che le proteine animali sono la causa di tanti nostri problemi e malattie. Sono realmente convinta che, finché infliggeremo sofferenza ai nostri fratelli animali, il genere umano non potrà trovare pace. Sono anche convinta che sia realmente possibile vivere la nostra parentesi terrena in un mondo di pace, amore e compassione a tutti i livelli dell'esistenza: da come ci alimentiamo a come ci vestiamo; da cosa mettiamo sulla nostra pelle (cosmetici) a cosa utilizziamo per l'igiene; da come costruiamo le nostre case a come ci riscaldiamo durante i mesi freddi; non ultimo, da cosa coltiviamo interiormente, che non è separato dall'esteriore né da come trattiamo i nostri fratelli, sia a due che a quattro zampe.
Come scrive il filosofo Aïvanhov: «Il corpo astrale si nutre di sentimenti ed emozioni» e «Si mangia per ricevere la vita che Dio, o se preferite la Natura, ha posto nel nutrimento». Di quali sentimenti ed emozioni si nutre chi mangia carne? E che vita c'è nel corpo morto di un animale? E nelle verdure e nei cereali stracotti?
CON L'AIUTO DI QUESTA GUIDA
La guida che hai tra le mani nasce dal mio desiderio di motivare e guidare gli altri a riflettere su questi temi. L'ho suddivisa in capitoli che rappresentano altrettanti passi da compiere, ponderati e spiegati nel dettaglio, che potrebbero trasformarsi in altrettanti obiettivi, qualora tu, lettore, non fossi interessato a seguire un'alimentazione cruda al 100%.
Se scegli di procedere per gradi decisione alquanto consigliabile puoi passare facilmente, dapprima, al vegetarismo e al veganismo, semplicemente dedicando un po' più di attenzione a ciò che compri e a ciò che introduci nel tuo organismo. La lettura delle etichette degli ingredienti dei prodotti che acquistiamo è fondamentale, in quanto oggi i derivati animali, e in particolar modo il latte in polvere o le proteine del latte, sono aggiunti praticamente ovunque. Per quanto riguarda il resto dei cambiamenti da apportare all'alimentazione con questo obiettivo, ormai è piuttosto facile sostituire gli ingredienti animali con altri, equivalenti ma cruelty-free.
Una volta arrivati al crudismo, le scelte possono sembrare più drastiche e radicali ma si tratta, in fondo, di attuare sempre sostituzioni di ingredienti, facendo spesso delle fantastiche scoperte nel sapore e nell'appetibilità.
Nei prossimi capitoli vedremo come procedere, rispettando i tempi del nostro corpo e accompagnandolo nel processo di ritorno allo stato puro. Conosceremo i ritmi circadiani che regolano l'assimilazione, il vantaggio di frullati ed estratti, le giuste combinazioni alimentari, le insidie del cibo raffinato e i benefici del cibo vivo; parleremo di leucocitosi digestiva, di pH ed equilibrio acido-base, con un'ampia carrellata su alimenti altamente benefici da integrare nella dieta per il miglior equilibrio dei nutrienti.
Completano la guida alcuni capitoli pratici con esercizi di ginnastica energetica, indicazioni su cosa tenere in dispensa, su come organizzare la cucina, oltre a procedure per favorire l'eliminazione delle tossine, e un'ampia rassegna di ricette crude e adatte per il periodo di transizione. Ti ricordo che è altrettanto importante, infatti, muoversi, stare all'aria aperta, respirare correttamente e coltivare un approccio positivo verso la vita.
Buona lettura e buon viaggio!
Scritto da Isabella il 07/04/2022