Quanti di noi desiderano conoscersi meglio, stare bene nella propria pelle e allo stesso tempo migliorare la qualità delle proprie relazioni affettive? Il nostro modo di metterci in relazione dipende principalmente da quanto siamo consapevoli di noi stessi. Spesso agiamo con gli altri sul riflesso dell'immagine che gli altri hanno o si aspettano da noi, oppure seguendo condizionamenti ricevuti nel corso della nostra storia. Ma chi siamo veramente? Come è possibile migliorare le nostre relazioni, prendere consapevolezza delle affinità, dei punti di incontro e di somiglianza, delle differenze e delle criticità? È possibile trovare delle risposte a queste delicate domande solo intraprendendo un percorso di autoconoscenza e di scoperta interiore e profonda di noi stessi. Questo non vuole dire solamente indagare i lati in ombra della nostra personalità, ma scoprire con piacere anche i punti di forza e le risorse, per stare bene con noi stessi e poterci integrare armoniosamente con gli altri.
Il rapporto equilibrato tra due o più persone è un legame in cui interagiscono, dinamicamente e reciprocamente, elementi differenti e unici. Non si tratta di operare una semplice somma di due individui con le proprie personalità, ma di imparare ad armonizzare e integrare delle realtà intime e articolate, senza prevaricazione alcuna, con senso di rispetto, accoglienza e accettazione. Non è proficuo pensare di voler cambiare se stessi tradendo così la propria indole, oppure tentare di cambiare gli altri; è positivo, piuttosto, conoscere la natura di una persona, metterne in luce i punti di forza e quelli di debolezza cercando di armonizzare tutti gli aspetti. L'attrazione tra persone si basa principalmente su somiglianza, differenza o complementarietà; conoscere se stessi non può che essere il primo passo per prendere consapevolezza dei motivi che stanno alla base dei diversi, personali modi di essere, e per comprendere meglio i meccanismi di attrazione o di evitamento. Conoscere noi stessi e gli altri negli aspetti meno appariscenti ci aiuterà a vivere i rapporti in maniera profonda e consapevole.
Questa breve guida offre l'opportunità di aprire la porta sul proprio Io e fare amicizia con se stessi; attraverso una breve panoramica sulla grafologia sarà possibile seguire un percorso di autoconoscenza e, di riflesso, comprendere meglio chi ci sta accanto, migliorando la qualità dei rapporti. Incontrare se stessi scoprendo la propria unicità per abbracciare gli altri, senza pregiudizi.
L'amore e l'amicizia
L'amore e l'amicizia sono, da sempre, sentimenti importanti nella realtà dell'uomo, e oggetto di continue riflessioni da molteplici punti di vista. Se è vero che essi rimangono comunque misteri mai sviscerabili fino in fondo, tuttavia è possibile operare delle riflessioni psicologiche e umane importanti. Amore e amicizia sono due “A” ricche di grande significato, legate entrambe alla dimensione umana più sensibile, sono tra i legami più complessi che uniscono due o più persone, a loro volta collegate da affinità, discordanze, complementarietà. Le caratteristiche dei buoni rapporti sia di amore sia di amicizia sono state oggetto della nostra riflessione con amici e conoscenti in diverse occasioni. Abbiamo riassunto le risposte che sono stati attribuiti alla domanda: “Quale significato hanno, per te, amore e amicizia?”. Le due grandi “A” assumono per ogni persona un particolare significato, derivante dall'esperienza personale di vita. Di seguito abbiamo riportato i diversi pensieri, che ci auguriamo possano essere motivo di riflessione.
La fedeltà viene ritenuta fondamentale poiché è considerata la base di rapporti durevoli, lineari e continui, centrati sul rispetto e sulla fiducia. Si tratta di un bisogno umano primario che richiede investimento affettivo ed emotivo non indifferente; è tuttavia importante non estremizzare questo significato scadendo nell'invadenza e nella morbosità, poiché il rapporto con l'altro necessità delle dovute pause di respiro e del rispetto dei singoli spazi.
Dai diversi confronti sul significato di amore e amicizia è emerso il bisogno di sostegno e di aiuto reciproco, che favorisce unione e alleanza psicologica, promuove il senso di protezione nell'altro; sapere di poter contare su qualcuno diventa un punto di rinforzo e di rassicurazione reciproca.
Stare in relazione con qualcuno significa, inoltre, interagire con l'altro; fare e stare insieme condividendo esperienze e attività crea una speciale intimità e un rapporto emotivamente ricco di significato. Nell'amore come nell'amicizia le esperienze condivise divengono un ricco bagaglio di ricordi che lega le persone: quante volte, ripensando ad alcuni eventi condivisi con cari amici, con una vecchia fiamma o con la nostra famiglia, scende una lacrima oppure si dipinge un gaio sorriso sul nostro volto?
Lo spirito di sacrificio è un altro elemento significativo, inteso come la capacità di fare rinunce e sforzi per l'altro, dimenticando in parte se stessi e le proprie esigenze.
In amore, come in amicizia, molte persone tendono a non essere realiste, mescolando o sostituendo la persona con il proprio ideale di amante o di amico. Per questo la predisposizione all'accettazione è fondamentale: essa permette di accogliere l'altra persona per come è, senza bisogno di cambiarla o idealizzarla, accogliendone con affetto e stima pregi e difetti. Questo significa non vivere l'altro in funzione di sé, con un atteggiamento narcisista in base al proprio bisogno.
In ogni rapporto esiste uno scambio di affettività: l'interscambio e la comunicazione degli affetti e stati d'animo arricchiscono il rapporto, permettendo maggiore intimità e creando fiducia.
L'intimità è un altro fattore evidenziato come importante nei rapporti: permette di essere sinceri, spontanei, favorisce il dialogo aperto, la confidenza, il confronto e la crescita.
Per molte persone amore e amicizia devono essere contraddistinte dalla libertà: la persona amata o l'amico devono essere liberi di pensare e agire in maniera autonoma, senza condizionamenti, rispettando la propria natura e il proprio stato interiore. Ogni persona ha il diritto di scegliere e di sbagliare se necessario, imporre agli altri il proprio punto di vista o pretendere che si comporti come noi vogliamo è segno di egoismo.
Amici e amanti possono essere uniti anche da complicità e intesa reciproca: le idee di fondo sono le stesse, senza avere bisogno di dirsi troppo ci si capisce al volo poiché i punti di contatto sono naturali.
Rispetto e parità sono elementi da sempre basilari in ogni rapporto, che dovrebbe essere equilibrato e bilanciato, senza prevaricazione, senza sensi di superiorità o inferiorità che lo danneggerebbero.
Un altro aspetto emerso come significativo è il bisogno di reciprocità: in amore come in amicizia non ci dovrebbero essere sbilanciamenti tra dare e ricevere, ma un fluido oscillare tra questi due poli.
In diversi confronti le esperienze di amore e amicizia sono stati legati al disinteresse: ogni relazione con un secondo fine o con dei tornaconti personali è destinata a fallire.
Non ultimo risulta il fattore di attrazione, sia essa fisica, psichica o mentale, sempre necessaria per mantenere vivi i rapporti. L'attrazione va mantenuta viva attraverso l'impegno di ogni singola persona a non diventare schiavi della routine, bensì impegnandosi a ricercare stimoli positivi al rapporto, piccole novità.
L'empatia è un altro elemento emerso come particolarmente significativo: mettersi nei panni degli altri e capire cosa essi stanno sentendo e provando favorisce il senso di comprensione.
La capacità di integrazione e apertura agli altri diviene stimolo di crescita e interazione, di dinamicità tra le persone coinvolte, bilancia e completa l'esigenza di intimità.
La comunicazione sincera e spontanea è, infine, ciò che noi autori desideriamo aggiungere alle importanti riflessioni che sono state oggetto di questo breve capitolo. Aprire il proprio cuore e la mente, essere se stessi con genuina autenticità, con naturalezza e libertà interiore, sciolti da freni o inibizioni, dai lacci che le difese dell'Io talvolta creano, permette di volare lontano, insieme mano nella mano.
La teoria di Freud
In questo testo faremo riferimento alle teorie di Sigmund Freud (1856-1939), neurologo e psicoanalista austriaco fondatore della psicoanalisi. Secondo la teoria di Freud esistono fondamentalmente tre fattori che costituiscono e regolano la psiche umana: Es, Super-Io e Io. Certamente ne avrete già sentito parlare, in caso contrario si potrà cominciare da qui. Esponiamo questa articolata teoria in termini semplici, affinché possa essere accessibile a tutti e invitiamo ad approfondire questo argomento. Vediamo, dunque, cosa contiene la nostra psiche.
• L'Es è la nostra parte istintiva, quella che ci spinge ad agire di impulso, senza pensare. Questa forza interiore segue un principio chiamato da Freud principio del piacere, quel principio che porta a volere ogni cosa subito, senza attese, ragioni e a tutti i costi. Emerge tutte quelle volte che una persona sembra non volerne sapere di ragionare, che desidera, pensa, pretende senza tollerare minime frustrazioni, ritardi o attese. Ha un'idea? Bene, non ci pensa due volte, agisce senza valutare le conseguenze.
• Il Super-Io è la nostra parte normativa: essa prescrive limiti, freni, divieti. Questa forza agisce secondo il principio di eticità. Il Super-Io è il polo opposto all'Es, infatti ha il compito di porre delle censure alle richieste che arrivano dalla parte istintiva; questa parte della psiche non ne vuole sapere di giungere a compromessi, ha una morale inderogabile. Es e Super-Io sono i due poli opposti che si manifestano in discussioni continue: il primo pesta i piedi perché vuole, il secondo non vuole cedere e scuote la testa in segno di negazione. Il Super-Io emerge ogni volta che una persona ragiona in maniera eccessivamente schematica, che vive imponendosi regole e formalità, mancando di plasticità.
• L'Io è la nostra parte capace di mediare, oggettiva e coscienziosa; ha il compito di ascoltare le richieste dell'Es e del Super-Io e di cercare un compromesso. L'Io è caratterizzato dal principio di realtà, cioè dalla valutazione di tutti i fattori possibili, dalla ricerca di una soluzione che soddisfi al meglio la persona, cercando di raggiungere l'equilibrio. L'Io è legato prevalentemente ai bisogni e alle necessità di natura quotidiana, affettiva, emotiva e relazionale.
Queste componenti non vanno catalogati sotto le etichette di bene o male: Es, Super-Io e Io sono tre elementi indispensabili, se presenti nella “giusta dose”. L'Es è, infatti, energia che spinge all'azione, senza di esso saremmo privi di una parte di vitalità, il Super-Io ci può limitare e preservare dai pericoli, l'Io può farci felici se riesce a trovare delle mediazioni senza sacrificare le richieste reciproche del Super-Io e dell'Es.
Facciamo un esempio pratico: Marco vede in televisione un attrezzo ginnico che promette di scolpire il corpo in poco tempo. Se prevale l'Es, cioè l'istinto, si precipita al telefono e ordina il prodotto spinto dall'entusiasmo; se prevale il Super-Io, il pensiero lo porta a censurare immediatamente ogni desiderio e a ragionare, forse in maniera eccessiva, sulla validità o meno del prodotto; se prevale l'Io Marco attende prima di fare l'acquisto, ci riflette sopra, si informa, ed eventualmente procede all'acquisto avendo vagliato le varie considerazioni.
Che cos'è la grafologia
In questo testo impareremo a utilizzare la grafologia per leggere e interpretare le modalità attraverso cui Es, Io e Super-Io interagiscono per plasmare i nostri rapporti di amore e amicizia.
La grafologia è una disciplina scientifica che si propone di indagare, attraverso l'analisi della scrittura, le caratteristiche individuali e uniche dello scrivente. Scrivere è un atto complesso e delicato sul piano neurofisiologico, che vede coinvolte la motricità globale e la motricità fine della mano e delle dita.
La grafologia considera la scrittura nel suo duplice aspetto neurofisiologico e psicologico. Quest'ultima ha origine nel cervello, il quale influenza il gesto grafico: il grado di velocità sinaptica, la tensione neuromuscolare, la flessibilità delle dita, la tipologia della prensione e dell'impugnatura della biro, il grado di irrigidimento, sono soltanto alcuni tra i tanti aspetti neurofisiologici che vengono considerati in grafologia e nell'analisi della grafia. Il cervello non è solamente una centrale direttiva sul piano fisico, esso registra e regola gli aspetti emotivi, affettivi e gli stati psichici di un individuo. La semplice traccia di inchiostro è dunque da ritenersi come un prezioso tracciato grafico dell'attività neuropsicologica di un individuo. Il grafologo professionista è in grado di leggere questo codice e di tradurlo, portando alla luce aspetti profondi di un individuo. Nella traccia grafica, frutto di elaborati movimenti fisiologici, rimane impresso tutto l'universo soggettivo, fisiologico, psicologico, energetico, intellettivo, emotivo e volitivo dello scrivente. Inoltre attraverso l'analisi della grafia è possibile risalire alle disposizioni inconsce, mettere a fuoco le potenzialità a favore della crescita.
È importante chiarire che il grafologo non esegue diagnosi mediche o cliniche, ma è da intendersi come un valido supporto per medici, psicologi, naturopati e per tutti quelli che si occupano di relazioni umane, salute, benessere ed educazione. Per approfondire questo interessante argomento, potete consultare la bibliografia.
Con queste premesse inizieremo un affascinante viaggio alla scoperta di noi stessi, prendendoci per mano, spogliandoci di ogni giudizio, morale, preconcetto e di tutte quelle sovrastrutture che ci hanno portato a credere di essere in un certo modo. Sarà di fondamentale importanza non considerarci sotto esame: abbracceremo noi stessi, consapevoli di essere un meraviglioso capolavoro, con amorevolezza, imparando ad amare gli altri e riscoprendo anche quella bellezza che la vita ha potuto velare.
La grafia come riflesso del nostro essere
Tutti noi a scuola impariamo a scrivere apprendendo un modello codificato dalla cultura di appartenenza; all'inizio si tratta di un gesto volontario che richiede molta concentrazione, attenzione, memoria e abilità prassiche, ma con il passare del tempo diventa un atto automatizzato, un gesto acquisito. La grafia diviene “nostra”, cioè assume forme, gesti, movimenti, particolari unici che ci identificano, proprio come una carta d'identità. La scrittura lascia trasparire un'impronta personale che nessuno potrà essere in grado di riprodurre perfettamente, poiché nella traccia di inchiostro che riproduciamo è disegnato il nostro essere: emotivo, intellettivo, energetico, volitivo, fisico e affettivo. Una persona potrà cercare di riprodurre magari alcune forme, ma non riuscirà mai a premere con intensità o leggerezza come facciamo noi, non saprà scrivere con la nostra velocità o riprodurre quei minuscoli tratti che ci caratterizzano.
Una domanda frequente che ci viene posta è: perché la scrittura è soggetta a cambiare nel tempo? Semplicemente perché ogni essere umano matura, vive, soffre, gioisce, prova emozioni, conflitti, incontra e si scontra con la vita, e tutta questa narrazione storica è trascritta come la pellicola di un film nella nostra grafia. Questo semplice elemento, dunque, è un amico prezioso e permette di conoscerci.
Scritto da giorgio il 02/02/2022