Una mia amica, dopo più di dieci anni di felicità con il suo partner, ha improvvisamente visto la fine della sua relazione. Lui era l'amore della sua vita. Dopo che se n'è andato, si è sentita vuota e disperata. Si è confidata con i suoi amici, ha fatto ginnastica, ha meditato, e si è incontrata con un terapeuta: tutto questo l'ha aiutata. Ma il suo dolore restava intenso, e a volte la sopraffaceva.
Allora ha deciso di aggiungere, a tutte queste cose che faceva per stare meglio, la pratica di assorbire il buono. A quel punto qualcosa ha cominciato a cambiare. «Quando andavo a correre», mi ha raccontato successivamente, «mi sentivo bene. Quando riuscivo a restare in questo stato d'animo, era come se le sensazioni positive entrassero nella mia mente e si diffondessero per tutto il corpo». La stessa cosa avveniva quando, facendo un bagno caldo, lasciava entrare il rilassamento, o quando si prendeva qualche secondo per godere della soddisfazione che provava dopo aver portato a termine un progetto di lavoro. «La mia tristezza e la mia impotenza hanno cominciato a svanire». Dopo qualche settimana, mi disse che assorbire sensazioni positive diverse volte, durante il giorno, l'aveva veramente aiutata ad alleviare il senso di perdita. «Penso, sinceramente, che tutto ciò mi sia stato di grandissimo aiuto per imparare di nuovo a essere felice».
La sua storia è piuttosto commovente, ed è autentica. La mia amica non ha cercato di celare la sua ferita e la sua tristezza con il semplice pensiero positivo. Ha lasciato che il dolore fluisse, finché questo, lentamente, nel corso di molti mesi, se n'è andato. Lungo il percorso, tutte le volte che poteva, lasciava penetrare dentro di sé esperienze positive di vitalità, rilassamento, soddisfazione, e infine gioia.
Quando ci orientiamo verso il buono, non dobbiamo resistere, né respingere il negativo. Semplicemente riconosciamo, apprezziamo e utilizziamo il buono. Siamo consapevoli dell'intera verità, di tutte le tessere che compongono il mosaico della vita, non fermandoci soltanto a quelle negative. Riconosciamo il buono in noi stessi, negli altri, nel mondo, e nel futuro che possiamo creare insieme. E quando scegliamo di farlo, lo assorbiamo.
I quattro passi per assorbire il buono
Tecnicamente, assorbire il buono vuol dire interiorizzare deliberatamente nella memoria implicita le esperienze positive. Questo processo comprende quatto semplici passi:
1. Avere un'esperienza positiva.
2. Arricchirla.
3. Assorbila.
4. Associare, cioè collegare, il materiale positivo con quello negativo.
Se il passo 1 attiva uno stato mentale positivo, i passi 2, 3 e 4 lo installano nel nostro cervello. I primi tre passi sono interamente focalizzati sulle esperienze positive. Il quarto passo, seppur facoltativo, è molto potente; esso utilizza infatti i pensieri e le sensazioni positivi per alleviare, ridurre, e potenzialmente sostituire, gli stessi pensieri e le stesse sensazioni negativi.
Un rapido sguardo ai quattro passi
In queste pagine riassumerò brevemente i passi del processo di assorbire il buono, poi, dal Capitolo 5 al Capitolo 10 li descriverò in dettaglio. (Se desideri fare una prima esperienza di questa pratica, consulta la tabella “Assorbire il buono: anteprima”, nella pagina a fianco). In effetti, quando assorbi il buono, i tre, o quattro, passi tendono a fondersi, ma mentre apprendi la pratica è importante che tu abbia chiaro cosa stia effettivamente succedendo passo per passo.
Passo 1. Avere un'esperienza positiva. Nota un'esperienza positiva che sia già presente in primo piano o in sottofondo nella tua consapevolezza, come ad esempio una sensazione di piacere fisico, sentirti determinato, o sentirti vicino a qualcuno. Oppure crea tu stesso un'esperienza positiva. Ad esempio potresti pensare a una serie di cose per le quali ti senti grato, come richiamare alla mente un amico, o riconoscere di aver portato a termine un compito. Cerca di fare in modo, più che puoi, che tali pensieri diventino esperienze emozionalmente appaganti, perché altrimenti resterà un semplice esercizio di pensiero positivo.
Passo 2. Arricchirla. Rimani con l'esperienza positiva per cinque o dieci secondi, o se puoi, anche più. Apriti alle sensazioni che essa racchiude e cerca di sentirla in tutto il corpo, lasciando che riempia la tua mente. Assaporala e trai piacere da essa. Dolcemente, rendi l'esperienza più intensa. Trova in essa qualcosa di nuovo o di originale. Riconosci quanto essa sia rilevante per te, quanto possa nutrirti e aiutarti, o fare la differenza nella tua vita. Fai in modo che i neuroni si accendano veramente insieme, affinché possano realmente cablarsi l'uno con l'altro.
Passo 3. Assorbirla. Coltiva l'intenzione e la percezione che l'esperienza sta penetrando profondamente dentro di te, mentre tu ti immergi in essa. Fai in modo che tutto ciò approdi alla tua mente in maniera reale. Forse puoi visualizzarla mentre si riversa su di te come polvere dorata, o sentire che ti procura sollievo come fosse un balsamo. Oppure puoi riporla nello scrigno del tuo cuore come fosse un gioiello prezioso. Realizza, infine, che l'esperienza sta diventando parte di te, una risorsa interiore che puoi portare con te ovunque andrai.
Passo 4 (facoltativo). Associa e collega il materiale positivo con quello negativo. Mentre mantieni in primo piano nella tua consapevolezza il senso vivido e stabile dell'esperienza positiva, mantieni anche, in sottofondo, la percezione di qualcosa di negativo. Ad esempio, se in questo periodo provi un senso di appartenenza e ti senti apprezzato, potresti, tuttavia, proprio in virtù di questa esperienza, prendere contatto con le sensazioni di solitudine vissute in passato. Se questo materiale negativo dirotta la tua attenzione, lascialo perdere e concentrati solo su quello positivo; quando ti sentirai di nuovo centrato sul positivo, puoi permettere che anche il materiale negativo rimanga presente nella tua consapevolezza, se lo vorrai. Dopo di che, per continuare il processo di sradicamento del materiale negativo, nell'ora successiva, per alcune volte, resta consapevole solo del materiale neutro o positivo, mentre porti alla mente anche quelle cose neutre (per esempio persone, situazioni, idee) che hai associato precedentemente con quello negativo.
Come diventare esperto nell'assorbire il buono
Sai già come assorbire il buono, anche se non l'hai fatto consciamente. Tutti noi, infatti, abbiamo fatto l'esperienza di gustare un pasto delizioso o divertirci con gli amici. Ma come per qualsiasi altra abilità, probabilmente puoi ancora migliorare. Ti offrirò, dunque, dei suggerimenti. Mano a mano che li sperimenterai, diventerai più consapevole delle sensazione che provi mentre assorbi il buono, come se stessi tracciando un segno su un sentiero nel bosco per poter poi tornare indietro percorrendo la stessa via.
Apprezzare le piccole cose
La maggior parte delle opportunità per vivere un'esperienza positiva arriva senza alcuna fanfara: abbiamo finito di scrivere un'email, il nostro telefono funziona regolarmente, abbiamo un buon amico. La maggior parte delle nostre esperienze positive è relativamente semplice, su una scala di intensità da zero a dieci si collocano fra l'uno e il due. Non è questo, però, ciò che conta. Questi momenti sono comunque importanti, perché sommandosi nel tempo, possono cambiare il nostro cervello in meglio.
Trovare il momento buono per un'esperienza positiva
Di solito, assorbiamo il buono durante il fluire della nostra vita quotidiana. Mentre sto scrivendo, il nostro vecchio gatto, grigio e marrone, è raggomitolato sulla mia scrivania, dandomi quel senso di intimità familiare che è il buono da assorbire. Mentre vivi la tua giornata, cercati delle occasioni per far entrare le esperienze positive dentro di te.
Puoi assorbire il buono anche in momenti specifici. Per esempio, appena sveglio potresti richiamare alla mente un'esperienza che per te è importante, come avere dei pensieri di buon augurio verso gli altri. I pasti rappresentano un'opportunità offerta dalla tradizione per sentirci grati. Poiché la nostra mente è molto ricettiva, proprio poco prima di addormentarci, a prescindere da cosa sia andato storto durante la giornata, cerca qualcosa che sia andato bene e che rappresenta il buono, apriti ad esso, lasciando che le buone sensazioni ti penetrino dentro e ti conducano dolcemente al sonno.
Fare a modo tuo
Le persone assorbono il buono in modi diversi, e questo è logico. Prendiamo in considerazione la gratitudine: qualcuno potrebbe viverla in maniera concettuale. A proposito di regali, io resto ogni volta sbalordito dal solo fatto che le cose esistano, dall'idea che questo universo sia qui e che noi viviamo in esso. Qualcun altro potrebbe invece rapportarsi alla gratitudine in modo concreto, per esempio apprezzando un amico. Anche il tuo ambiente familiare potrebbe avere un ruolo1: in alcune famiglie condividere le cose piacevoli è un atto affettuoso e fa sentire connessi, mentre in altre le esperienze positive sono più private.
Godersi la vita
A volte può essere difficile darsi il permesso di vivere una buona esperienza. Allora prendi in considerazione il “test dell'amico”. Se un tuo amico avesse la possibilità di vivere un'esperienza positiva, gli augureresti di farlo? Vorresti che il tuo amico potesse godersi l'esperienza e assorbirla dentro di sé? Bene, è altrettanto legittimo augurare a te stesso di avere delle esperienze positive. Non significa guardare il mondo attraverso degli occhiali rosa, ma correggere piuttosto la tendenza del tuo cervello a guardarlo attraverso gli occhiali neri. Inoltre, assorbendo il buono2, diventerai ancora più capace di affrontare il negativo. Questo non vuol dire indossare una maschera allegra se ti senti stressato o abbattuto. Ma perché non permetterti, quando ne hai l'opportunità, di sentirti bene e di sviluppare sempre maggiori capacità interiori?
Naturalmente ogni esperienza è impermanente, non importa quanto sia positiva. Quando assorbi il buono rimani nel presente, godi di ciò che fluisce attraverso la consapevolezza senza tentare di aggrapparti ad esso quando se ne va, aprendoti invece per farlo entrare profondamente dentro di te.
Stare dalla tua parte
Per assorbire il buono devi voler aiutare te stesso. Stare dalla tua parte, non contro gli altri, però al tuo fianco, è il fondamento di tutte le pratiche che promuovono salute, benessere ed efficacia. Senza questo presupposto non sarai motivato ad agire a tuo favore. Purtroppo, per tutti quei motivi come, ad esempio, l'essere stati molto criticati da bambini, molte persone sono assai più amiche degli altri che di se stesse. Più gli altri non hanno preso le tue difese in passato, più diventa importante che sia tu a prenderle oggi. (Per assorbire, e dunque rafforzare, il senso di stare dalla tua parte, prova la pratica guidata che ho descritto nel riquadro seguente).
Trasforma l'assorbire il buono in un'abitudine
Il cervello è un sistema fisico che, al pari di un muscolo, più viene tenuto in esercizio, maggiormente si rafforza. Perciò, fai diventare la pratica di assorbire il buono un processo regolare della tua vita. All'inizio sarà un'azione deliberata, ma col tempo diventerà sempre più automatica: innesterai le buone esperienze all'interno del cervello quasi senza pensarci. Puoi assorbire il buono regolarmente anche nel corso di esperienze più semplici, proprio come mi ha scritto quest'uomo: «Mi piace assorbire il buono ogni volta che mangio un'arancia. Ne mangio almeno due al giorno, e quindi ho la possibilità di vivere spesso questo momento. Mentre rompo la buccia, chiudo gli occhi e dolcemente ne aspiro il profumo. Trattengo questo piacere nella mente e penso al fatto che io sono la prima persona che guarda all'interno di questa arancia e ne gusta il sapore. Anche se questa esperienza richiede meno di un minuto, essa produce un effetto altamente positivo sul mio umore e sul mio livello di energia. Per tutta la giornata non vedo l'ora che arrivi questo momento».
Assorbire ciò di cui hai bisogno
Possiamo usare i passi del processo AAAA per qualunque esperienza positiva. Ma, come probabilmente avrai notato nel corso della tua vita, alcune esperienze sono più nutrienti di altre. Come puoi concentrarti sulle esperienze che ti aiutano maggiormente? Questo è il punto in cui assorbire il buono diventa un processo decisamente personale, e in verità meraviglioso, perché puoi assorbire esperienze che sono mirate specificamente ai tuoi desideri e ai tuoi bisogni.
Probabilmente vorresti sentirti meno preoccupato, meno autocritico e insicuro. Forse sei alle prese con una situazione difficile, a casa o al lavoro, oppure vorresti sentirti motivato a fare più esercizio fisico, o a bere meno. Magari vorresti sentirti semplicemente più felice, più a tuo agio nella vita, e più amato. Quale elemento, se fosse maggiormente presente dentro di te, farebbe una grande differenza nella tua vita?
Un buon modo per rispondere a questa domanda risiede nei tre sistemi operativi del cervello. Se ti senti preoccupato, teso, sotto pressione o impotente, è il sistema di evitamento dei danni a essere sollecitato, e quindi saresti particolarmente aiutato da “esperienze-risorse” collegate a questo sistema, come ad esempio il senso di protezione, di sicurezza, rilassamento, forza e capacità di azione. Tristezza, delusione, frustrazione, ossessione, pressione o noia fanno, invece, entrare in gioco il sistema di avvicinamento alle gratificazioni, e sono meglio compensate da esperienze-risorse quali senso di gratitudine, piacere, realizzazione e soddisfazione. Sentirsi emarginati, feriti, inadeguati, invidiosi, soli, risentiti o irritati, coinvolge, infine, il sistema di attaccamento agli altri; in questo caso, quindi, ti sarebbero particolarmente d'aiuto le esperienze-risorse quali il senso di appartenenza, di autocompassione, apprezzamento, amicizia, gentilezza e assertività.
In altre parole, un problema necessita di una soluzione che sia consona e su misura per esso. Se hai lo scorbuto, hai bisogno di vitamina C. Per anni ho provato ad appagare il mio bisogno d'amore, un bisogno che abbiamo tutti, accumulando una serie di obiettivi da realizzare uno dietro l'altro, senza però che questo avesse mai funzionato, perché in realtà stavo cercando di risolvere un problema, che era relativo all'attaccamento agli altri, con una soluzione che era relativa all'avvicinamento alle gratificazioni. In altre parole era come se, avendo lo scorbuto, mi fossi riempito di pillole contenenti ferro, che naturalmente non avrebbero sortito alcun effetto. Solo nel momento in cui ho cominciato ad assorbire esperienze relative all'attaccamento, come sentirsi visti, inclusi, rispettati, apprezzati e amati, sono stato in grado di prendermi pian piano cura di questo mio bisogno.
Qual è dunque la tua vitamina C? Potrebbe essere relativa a una situazione attuale, come a una difficoltà di vecchia data con una persona o a un'antica ferita, risalente all'infanzia. Quando saprai cosa vuoi assorbire e coltivare dentro di te, potrai cercare, nella vita quotidiana, tutte quelle opportunità che ti permetteranno di fare quell'esperienza e installarla nel tuo cervello, usando i passi del processo AAAA. Sei al tuo fianco, un buon amico per te stesso, e ti procuri il nutrimento psicologico di cui hai bisogno. Una volta che avrai installato questa capacità interiore, sarà più facile attivarla la prossima volta che ne avrai bisogno, e potrai reinstallarla nuovamente, approfondendo così la sua traccia neurale, in un circolo virtuoso. Naturalmente puoi utilizzare questo approccio per più di una “vitamina” e di esperienza-risorsa.
Ecco un esempio di come assorbire esperienze designate specificamente per i bisogni di una persona, in questo caso relative al sistema di evitamento dei danni: «Avevo degli attacchi di panico, e quindi ogni giorno uscivo nel cortile sul retro di casa, e mi concentravo sul mio giardino. Guardavo le piante che amo e osservavo gli insetti che ronzavano tutt'intorno, gli uccelli che svolazzavano tra le piante e la luce del sole che filtrava attraverso le foglie. Assorbivo per alcuni minuti le sensazioni di sicurezza che provavo stando nel mio giardino. A volte immaginavo che la fiducia e la pace che provavo formassero una bolla dorata e protettiva tutta intorno a me. Poi raccoglievo un piccolo oggetto dal giardino e me lo mettevo in tasca. Quando cominciavo a sentire un certo disagio dovuto all'ansia che mi assaliva, prendevo in mano l'oggetto e, ripensando a come mi ero sentito nel giardino, riportavo alla mente quelle sensazioni di forza e di pace».
Anche se non riuscirai a ottenere tutto quello che ti aspetti dall'esperienza, puoi averne almeno una parte. Bisogna pur cominciare in qualche modo, quindi fai il primo passo. Quando ho iniziato ad andare all'università ero molto timido. Una sera il mio compagno di stanza mi chiese se volevo uscire con lui e un gruppo di ragazze. La cosa mi rese molto nervoso. Ma significava fare un passo verso quelle esperienze di relazione di cui sapevo di avere bisogno. Quindi ho deciso di andare con lui, me ne sono stato in silenzio, ma è andato tutto bene. Furono tutti carini con me e io mi sentii incluso. Nel corso dei giorni successivi ho rivissuto nella mente quello che era successo, assorbendo ripetutamente quelle buone sensazioni. Questo mi aiutò a essere un po' più aperto la volta successiva che qualcuno mi chiese di uscire, il che mi procurò delle esperienze ancora più ricche, in cui mi sentii voluto e apprezzato. Un'esperienza positiva, dunque, generò altre esperienze positive. All'università uscii finalmente dal guscio, e questo mi fece intraprendere un cammino, nella vita, che non avrei saputo neppure sognare quando ero un liceale imbranato. Circa quarant'anni più tardi, guardando indietro, realizzo che il passo fondamentale per quel cammino fu dire sì, quella sera, al mio compagno di stanza.
Assorbire il buono fa bene
Assorbire il buono richiede un piccolo sforzo, soprattutto all'inizio. Inoltre potresti incontrare delle resistenze interne che ti frenano in questo processo, come per esempio la credenza che sentirsi bene sia da egoisti (per superare blocchi come questo puoi vedere il Capitolo 9). La chiave per perseverare in qualsiasi processo è la motivazione, cioè sapere perché assorbire il buono faccia bene a te stesso e aiuti gli altri. Ritengo, a questo punto, che sia utile riassumere i benefìci che apporta questa pratica, compresi quelli che ho già menzionato.
Se solo ti prenderai pochi secondi in più per rimanere con un'esperienza positiva, fosse anche il benessere dovuto ad un singolo respiro, aiuterai uno stato mentale passeggero a trasformarsi in struttura neurale duratura. Col tempo potrai riempire il tuo magazzino interiore con i punti di forza di cui hai bisogno, come ad esempio sentirti a tuo agio piuttosto che irritabile, amato piuttosto che maltrattato, e rigenerato piuttosto che esaurito. Queste risorse promuoveranno il benessere e l'efficacia, guariranno quei disagi psicologici come l'ansia, e sosterranno la creatività, la realizzazione di sé e le pratiche spirituali.
Oltretutto, assorbire il buono è anche un modo per essere attivi piuttosto che passivi, essere un martello anziché un chiodo, soprattutto in un periodo come questo in cui molte persone si sentono spinte, trascinate dagli eventi e dalle proprie reazioni istintive. Infine, rappresenta un modo per trattare te stesso come una persona importante, il che è particolarmente prezioso soprattutto se nessun altro l'ha fatto prima. Questa pratica ti porta nel momento presente e riduce il rimuginare, cioè quella ripetizione ossessiva della mente che apre la porta a problemi di salute mentale e fisica. Ti insegna ad avere un maggior controllo sulla tua attenzione, per poterla mantenere concentrata su ciò che fa bene a te e agli altri, distogliendola così da ciò che è negativo. Durante tutto questo processo, sensibilizzerai il tuo cervello alle esperienze positive, rendendolo come velcro per il buono, un beneficio che ti porterà molto lontano.
Sviluppare le tue capacità interiori grazie al processo di assorbire il buono è come avere una barca a vela con una chiglia più profonda, cioè meno soggetta a essere in balìa dei venti del mondo, in grado di riprendersi più velocemente dalle peggiori tempeste, e che ti permetterà di dirigerti, in tutta sicurezza, in acque più profonde per realizzare i tuoi sogni. Trasformerai quei momenti di benessere edonistico in un senso di appagamento dal significato più profondo e continuativo: quello che si chiama benessere eudemonico. In un circolo virtuoso, sentirsi meglio aiuta ad agire meglio, cosa che aiuta il mondo a trattarci meglio, e questo ci fa sentire meglio.
Assorbire il buono non vuol dire inseguire il piacere o scacciare il dolore. Significa farla finita con l'inseguimento. Quando fai entrare delle esperienze positive nel cervello, ossia quando rafforzi il senso di essere già in pace, appagato e amato, il tuo benessere diventa sempre più incondizionato, sempre meno dipendente dalle condizioni esterne, e potrai stare bene a prescindere dal fatto che il partner sia stato carino con te o che la giornata trascorsa al lavoro sia stata positiva. Mano a mano che gli stati mentali positivi diventano tratti neurali positivi, riposerai gradualmente in una felicità che emerge naturalmente dentro di te.
Gemme quotidiane
Se decidi di assorbire il buono in maniera regolare, potresti farlo cinque o dieci volte al giorno, da dieci a trenta secondi ogni volta, impiegando al massimo cinque minuti in tutto3. Non ti occuperà tutta la vita. Non diventerai una persona assorbita esclusivamente da se stessa, né positiva a tutti i costi. Sarai ancora in grado di riconoscerete le difficoltà, e a volte ti sentirai ancora male. Non ignorerai i problemi di salute, né quelli economici, nemmeno i maltrattamenti degli altri o il dolore emozionale. Non dimenticherai che qui, e in tutto il mondo, accadono ogni giorno cose terribili a milioni di persone, e che potrebbero capitare a chiunque di noi.
Ma se i fatti positivi non cancellano quelli negativi, nemmeno i fatti negativi cancellano quelli positivi. I fatti buoni sono tutt'intorno a noi, anche in una vita difficile ci sono cose, grandi e piccole, che sostengono la nostra felicità e il nostro benessere, così come la felicità e il benessere degli altri. Il cioccolato è delizioso, ovunque ci sono belle cose da vedere e da sentire, ogni giorni portiamo a termine molti compiti e, per alcuni, rappresentiamo la differenza. Possiamo beneficiare dei frutti del duro lavoro di tutti gli innumerevoli individui che hanno costruito il nostro mondo, così come è oggi. Apriamo un rubinetto e abbiamo l'acqua, schiacciamo un interruttore e abbiamo la luce. Abbiamo la fortuna di avere un corpo umano, un cervello e una mente che sono stati scolpiti con incredibile maestria nel corso di tre miliardi e mezzo di anni di evoluzione. Ampliando ulteriormente il nostro orizzonte, ci rendiamo conto di aver ricevuto doni da tutto l'universo. Ogni atomo più pesante dell'elio, l'ossigeno nell'aria e nell'acqua, il calcio nei denti e nelle ossa, il ferro nel sangue, è tutto nato all'interno di una stella. Siamo fatti, letteralmente, di polvere di stelle.
Vi sono individui che desiderano il tuo bene, che ti apprezzano, che vedono il buono in te. Sei sicuramente amato. Il tuo buon cuore e le tue buone intenzioni sono reali, esistono. Hai fatto molte cose buone nel passato e continui a fare altrettanto nel presente. Come me, non sei una persona perfetta, nessuno lo è, ma sei un'ottima persona.
I fatti positivi esistono e ve ne sono in abbondanza, a prescindere da quanto siano misconosciuti. In questo momento, così come per la maggior parte del tempo, vai bene così come sei, proprio adesso. Ogni momento di esperienza è saturo di una pienezza quasi travolgente. Sei continuamente connesso con tutto il creato. Se hai la percezione di qualcosa di trascendentale che sia Dio, lo Spirito o qualunque cosa abbia per te significato, anche questo è un bene meraviglioso.
Al di là del bene presente in questo momento, sicuramente ci sono stati fatti positivi anche nel tuo passato e, altrettanto sicuramente, ci saranno fatti positivi nel tuo futuro. Pensa solo ad alcuni dei momenti piacevoli, appaganti o significativi, che hai vissuto, o ad alcune delle cose che hai realizzato, pensa a quelle persone che hanno visto la luce in te e ti hanno amato. Pensa al futuro, alle cose buone che potrebbero succedere, all'amore che potresti dare e ricevere.
Tutto questo è prezioso e significa che ogni giorno è come percorrere un sentiero verdeggiante, costellato di perle e diamanti, smeraldi e rubini, e ogni passo rappresenta un'opportunità per avere un'esperienza positiva. Purtroppo la maggior parte del genere umano vive di fretta, senza prendersi il tempo per notare la bellezza di questi tesori. E anche quando vede una gemma, raramente prova qualcosa. Gemma dopo gemma, vengono lasciate tutte indietro, perse per sempre.
Ma non deve necessariamente essere così. Con un po' di forza di volontà e con la pratica, puoi prenderti alcuni secondi, qua e là durante il giorno, per intessere una manciata delle gemme a nostra disposizione nel tessuto del tuo cervello, del tuo essere e della tua vita. Piccoli momenti di conforto, piacere, calma, determinazione, gioia, intuizione e attenzione che diventano man mano struttura neurale.
Sono solo poche gemme ogni volta. Ma giorno dopo giorno, accumulandosi pian piano, costruiscono il positivo che permane. È la legge delle piccole cose: tante piccole cose negative portano le persone a percorsi difficili e dolorosi, così come tante piccole cose positive le portano verso un percorso migliore. Tuttora, spesso, continuo a stupirmi per il modo in cui, all'interno della mia mente o all'interno della mente di altri, anche solo pochi momenti siano in grado di produrre cambiamenti di grandi dimensioni. Trovo che questo sia veramente un segno di speranza, poiché sono le piccole cose quelle su cui abbiamo la maggior capacità di influire.
Non possiamo fare nulla riguardo al passato, ma abbiamo il potere di assorbire il buono, già dai prossimi momenti. Come dice un proverbio: «Se ti prenderai cura4 dei minuti, gli anni si prenderanno cura da soli».
Riassumendo
- Assorbire il buono è l'interiorizzazione deliberata di esperienze positive nella memoria implicita. Questo processo comprende quattro semplici passi (il quarto è facoltativo). 1) Avere un'esperienza positiva. 2) Arricchirla. 3) Assorbirla. 4) Associare e collegare il materiale positivo e negativo. Le prime lettere di ogni passo formano l'acronimo AAAA. Il primo passo attiva un'esperienza positiva, e i rimanenti passi, da 2 a 4, la installano nel cervello.
- Assorbire il buono è un processo naturale. Tutti ne conosciamo l'essenza: avere un'esperienza positiva e poi gustarla profondamente. Ma, come per ogni altra abilità, puoi migliorare sia con l'apprendimento che con la pratica.
- La maggior parte delle esperienze positive è relativamente semplice e di breve durata. Ma assorbirne circa una decina al giorno, per mezzo minuto, o anche meno ogni volta, produrrà gradualmente qualcosa di grande dentro di te.
- Puoi assorbire le buone esperienze sia nel corso della vita quotidiana che in momenti specifici, come durante un pasto o appena prima di dormire.
- Assorbire il buono implica essere buoni amici di stessi. Se per te questo è difficile, come del resto lo è per molti altri, puoi deliberatamente creare e assorbire delle esperienze in cui sarai al tuo fianco.
- Alcune esperienze sono particolarmente preziose da assorbire. Quando il sistema di evitamento dei danni del cervello viene minacciato, hai bisogno di esperienze chiave che siano direttamente connesse a tale sistema, come ad esempio un senso di protezione o di forza. Lo stesso vale per i sistemi di avvicinamento e di attaccamento. Puoi usare i passi del processo di AAAA per cercare e assorbire le esperienze che possono veramente aiutarti in questo momento.
- Attingendo al potere nascosto di esperienze che sembrano banali, questa pratica, apparentemente semplice, sviluppa la resilienza, guarisce il dolore e i disagi, migliora le relazioni, promuove la salute fisica e sviluppa una felicità duratura.
Scritto da Vincenzo il 12/07/2020