Avete la sensazione profonda di aver trovato la strada giusta?
Allora, seguitela senza chiedere l'opinione di nessuno.
Se volete assolutamente porre delle domande, ponetele alla vostra anima,
al vostro spirito, al vostro Dio interiore.
Obietterete che non avete mai ricevuto la minima risposta da loro:
ebbene, vi sbagliate.
Ogni volta che interrogate il principio divino che è in voi, ricevete una risposta.
Se non la sentite, significa che i muri della vostra coscienza sono troppo spessi.
Diminuite lo spessore di quei muri, e constaterete che
ogni volta vi viene data una risposta.
Quando avete bisogno di essere guidati, rivolgete la vostra domanda al Cielo:
fatelo sinceramente, intensamente.
Una volta espressa la domanda, non pensateci più:
la risposta verrà, entro un lasso di tempo più o meno lungo, tramite un animale,
un oggetto, una frase letta o ascoltata, l'incontro con una persona, un sogno.
Naturalmente, per riconoscerla bisogna saper essere attenti.
Se ci riuscirete, sarete stupiti nel vedere il modo
in cui il mondo invisibile vi dà le sue risposte.
OMRAAM MIKHAËL AÏVANHOV
Spesso rifiutiamo ciò che sembra facile perché troppo semplice ed evidente per essere vero. E spesso rifiutiamo anche la possibilità che la risposta era semplicemente sotto i nostri occhi e che noi non l'abbiamo vista. Ma di quali domande stiamo parlando? Ogni essere umano cerca una spiegazione alla propria vita, alla malattia, al suo essere qui su questo pianeta. Cerca di comprendere la propria anima, ignorando che la sua anima fa parte di qualcosa di più grande. Di più prezioso.
Perché ci ammaliamo? Punizione, cattiva igiene, distrazione, complotto cosmico o terreno? O ci ammaliamo e basta perché prima o poi dovremo porre fine alla nostra vita terrena? La nostra anima è eterna?
Come dice una legge fisica universalmente riconosciuta, nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma. Bene, anche il nostro corpo, la nostra materia si trasforma e origina malattia per un motivo tanto semplice quanto sconvolgente: ci ammaliamo perché non viviamo ciò che vorremmo vivere.
Semplice. Una risposta banale, ma è la banale evidenza dei fatti che viene scartata da una mente malata e distaccata dall'unità cosmica.
Eppure è così: siamo una cellula di un immenso corpo cosmico e abbiamo un compito ben preciso da portare avanti affinché l'unità funzioni in sincronia con il tutto. Come ogni cellula del nostro corpo ha una specifica funzione, uno spazio e un tempo per vivere in sincronia con miliardi di altre cellule, ognuno di noi ha una funzione, uno scopo, uno spazio e un tempo fisico per sviluppare armonia.
Ma se la cellula o l'essere umano si devono adattare a fare ciò che non è nel loro progetto cosmico cosa succede? Quando ci ammaliamo la nostra anima universale ci sta informando che stiamo vivendo una vita che non ci appartiene. La malattia, il dolore e la sofferenza sono i segnali che non stiamo facendo ciò per cui siamo venuti sulla terra. Ascoltare la propria sofferenza significa comprendere dov'è l'errore, correggerlo è portare l'armonia tra le cellule e tra gli esseri umani, tra il micro e il macrocosmo.
Questo libro vuole essere un aiuto nella comprensione di questi fenomeni. La bussola costituzionale è un cammino che inizia nel microcosmo chiamato corpo umano e attraverso le costituzioni procede verso il macrocosmo delle frequenze energetiche, invisibili ma presenti del nostro universo. Esploreremo un cammino diagnostico e terapeutico che ci condurrà fino a quell'emozione primaria che ha sconvolto la nostra esistenza, poiché solo con la conoscenza del nostro malessere potremo accedere a una guarigione reale e duratura.
La regola principale è: vivi nel rispetto di te stesso e degli altri, vivi per quello che ritieni giusto senza ferire nessuno, in primis te stesso.
Non mangereste mai un cibo che non vi piace. Non vi ammalereste mai se viveste nell'amore, ma quando l'amore finisce il dolore prende il sopravvento.
Quando il nostro corpo nasce prova un'emozione negativa, la facciamo nostra, la cronicizziamo e la archiviamo nel nostro DNA affinché ogni nuova cellula possa trasportare in sé questa emozione negativa. Se non comprendiamo la nostra sofferenza l'emozione che non riconosciamo si farà più intensa, materializzandosi in malattia.
A quel punto abbiamo due strade da seguire: possiamo lamentarci, accusare, ignorare il messaggio e perpetuare la nostra emozione, oppure comprendere e riconoscere il nostro dolore. In altre parole, possiamo arrenderci e morire oppure vivere e amare.
La comprensione genererà un nuovo messaggio positivo che entrerà nel nostro DNA e ogni nuova cellula darà origine a cellule sane: la guarigione è in atto.
Auguro a tutti di trovare, attraverso la bussola, la strada verso la comprensione, la felicità e la salute.
Momentaneamente
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Scritto da giorgio il 02/02/2022