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Il futuro della Terra è una delle grandi paure del nostro tempo. A ogni terremoto, inondazione, carestia, ma anche soltanto quando in estate la temperatura sale oltre la media stagionale, si levano voci allarmate che denunciano l’insipienza dell’uomo, la sua avidità, i suoi eccessi egoistici. L’uomo è considerato da molti il più temibile nemico della Natura. E il progresso, la società industriale, il mercato vanno combattuti perché si fondano sullo sfruttamento delle risorse ambientali.
Come dobbiamo valutare queste idee, che da un lato sembrano avere dalla loro l’evidenza scientifica e dall’altro sono espresse con un linguaggio apocalittico e ossessivo? A giudizio di Laurent Larcher l’ecologismo è un’ideologia dai contorni vaghi e dalle molteplici anime, nella quale convivono pregiudizi intellettuali e interessi di parte, faziosità e falsi miti, che nulla hanno a che vedere con un’autentica preoccupazione per l’ambiente e con un’azione politica responsabile e lungimirante.
La disamina di Larcher va alla radice dell’Ideologia Verde, analizza i suoi testi ispiratori, i temi chiave (l’animalismo, la Terra come organismo vivo, il Paradiso Perduto, i popoli incontaminati, Atlantide…), studia i suoi «profeti» più ascoltati (da Aldo Leopold a Arne Næss, a James Lovelock, da Lynn White a Eugen Drewermann, da Alain de Benoist a Daniel Cohn-Bendit, fino ad Al Gore).
Soprattutto, la mette a confronto con il pensiero cristiano sull’uomo e sul creato, instillando nel lettore più di un dubbio sulle sue reali intenzioni. Che dietro le nobili rivendicazioni dell’ecologismo si celi in realtà un radicale – e davvero pericoloso – antiumanesimo?
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Ernesto Aloia, «Libero», 25 novembre 2009
«Larcher si avventura nei meandri del variegato panorama delle varianti ecologiste-ambientaliste, dalle forme più diffuse e alla moda dell’edonismo verde fino agli estremi della cosiddetta “ecologia profonda”, dove echi malthusiani si fondono con le istanze radicali della lotta per la parificazione dei diritti animali ai diritti umani. E quello che emerge da questa ricerca è davvero assai poco rassicurante.»
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Scritto da Vincenzo il 12/07/2020