Il tumore è uno tsunami che irrompe improvvisamente nella vita di chi lo subisce e di tutte le persone che ci vivono attorno. La patologia oncologica cambia gli equilibri, le gerarchie e le priorità di una famiglia, obbligando spesso a rivedere la propria esistenza.
Ciascuno mette in atto delle reazioni per fronteggiare questo periodo e, se in alcuni casi tali reazioni sono utili, in altri non conducono a un miglioramento, bensì a una sofferenza ulteriore.
Alla luce di ciò, lo scopo del libro è riportare esempi di atteggiamenti e reazioni disfunzionali che l'autore ha incontrato nel corso della pratica clinica, nella speranza che i lettori (pazienti, familiari e operatori sanitari) possano ritrovarsi e scoprire come uscirne, generando comportamenti più efficaci.
L'intento dell'autore è proprio quello di comunicare strategie e soluzioni attingendo a tecniche validate e sviluppate in ambito clinico, ma presentando le stesse attraverso un linguaggio semplice e accessibile anche a un pubblico non necessariamente specializzato.
Prefazione
Parte prima – Oncologia e psiconcologia
Capitolo 1 – Tumore: in equilibrio tra mente e corpo
Capitolo 2 – Psiconcologia: tra disturbo e adattamento
Capitolo 3 – Reagire alla diagnosi
Fase di shock
Fase di reazione
Fase di elaborazione
Fase di riorientamento
Capitolo 4 – La psiconcologia e la famiglia
Parte seconda – Modi di percepire, modi di reagire
Capitolo 5 – “Cosa” si fa o “quanto” lo si fa?
Ripetitività
Intensità
Esclusività
Rigidità
Capitolo 6 – Per colpa di chi?
È stata tutta colpa mia
È colpa degli altri
È colpa del mondo
Capitolo 7 – Minaccia e difesa
Capitolo 8 – Guardare altrove o delegare
Capitolo 9 – Controllare tanto, controllare troppo
Consultare internet
Il bisogno di controllo e il seme dell'ipocondria
Capitolo 10 – La punizione/prova
Capitolo 11 – La strategia dell'equilibrista
Parte terza – Buone intenzioni, pessimi effetti?
Capitolo 12 – Evitare precauzionalmente
Capitolo 13 – Sostituirsi al paziente
Capitolo 14 – Controllarsi e iperdocumentarsi ossessivamente
Capitolo 15 – Ignorare i sintomi
Capitolo 16 – Quando parlare… quando tacere
Capitolo 17 – Caricare più di quanto una schiena possa reggere
Capitolo 18 – Sparire dal mondo
Capitolo 19 – Chiedere di “sentire” o “non sentire”, “pensare” o “non pensare”
Capitolo 20 – Fare paragoni per sollevare il morale
Parte quarta – Interventi terapeutici
Capitolo 21 – Canalizzare la rabbia
Le lettere
Il pulpito
Il pungiball
Capitolo 22 – Elaborare il trauma
Il diario del trauma
Capitolo 23 – Perché è necessario scrivere?
Il rallentamento del flusso emotivo
L'elaborazione mentale
Capitolo 24 – Guardare le proprie “mostruosità”
Scrivere per accettare
Il check up
Capitolo 25 – I controlli su internet
Entrare nel labirinto con il filo di Arianna
Capitolo 26 – Misurare la “realtà”
Verificare le profezie
Capitolo 27 – Lasciare cadere
Rispondere senza rispondere
Capitolo 28 – Elaborare il lutto
Attraversare il dolore
Incorniciare i ricordi
Capitolo 29 – Le tecniche di rilassamento
Capitolo 30 – Il rilassamento muscolare progressivo di Jacobson
Preparazione
Fasi della contrazione decontrazione
Mano e braccio (parte destra)
Mano e braccio (parte sinistra)
Viso
Collo e spalle
Addome
Gambe
Il momento dell'ascolto
Ogni epoca ha il suo “male oscuro” e, da sempre, l'essere umano convive con il terrore del grande killer silenzioso.
Nel corso della storia sono state le epidemie di contagio a seminare il terrore: dalle più antiche, come l'emblematica “peste nera” che imperversò in Europa nella metà del 1300 causando 50.000.000 di morti, alle più recenti come l'influenza spagnola dei primi del '900 con i suoi 20.000.000 di morti, fino all'AIDS che, dalla sua scoperta, ha mietuto 39.000.000 di vittime.
Ai giorni nostri è il cancro ad avere preso il posto delle grandi epidemie del passato con l'allarmante statistica di quasi 9 milioni all'anno di decessi.
Naturalmente esiste una grande differenza: la patologia oncologica non è contagiosa, come lo erano invece tutte le malattie responsabili di morti su grande scala che, proprio per la loro trasmissibilità, portavano spesso allo stigma e all'allontanamento delle persone malate.
Per il resto, però, il tumore incarna le stesse paure proprie delle grandi epidemie del passato.
Un elemento significativo che evidenzia l'alto carico emotivo connesso al tumore e quanto sia difficile affrontarlo è l'uso delle parole utilizzate per non nominare la patologia.
Per osservare il grado di confidenza che le persone hanno con una tematica, è utile analizzare il tipo di linguaggio che utilizzano e l'uso dei cosiddetti “sinonimi evitanti” che rivelano la difficoltà sottostante ad avere a che fare con il tema “scottante”.
Proviamo, ad esempio, a pensare all'altro grande tabù della società occidentale moderna, il tema della “morte” e di come la difficoltà ad affrontare questa tematica abbia generato un'infinità di modi per parlarne senza nominarla.
“È mancato all'affetto dei suoi cari”, “si è spento”, “è scomparso”, “è passato a miglior vita”, “è trapassato”.
Infinite sfumature e modalità per addolcire, razionalizzare e perfino cambiare il significato dell'evento morte.
Va da sé che, in questo contesto, il tumore è ai giorni nostri la malattia che più rapidamente evoca il concetto di morte e, di conseguenza, una vera e propria censura psicologica.
Pagine: 568, Tipologia: Libro cartaceo,
Editore : Tecniche Nuove, Prezzo 47,41 €
Pagine: 176, Tipologia: Libro cartaceo,
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Pagine: 352, Tipologia: Libro cartaceo,
Editore : Salus Infirmorum, Prezzo 39,90 €
Scritto da Isabella il 07/04/2022