Prodotto fuori catalogo
“La donna deve immedesimarsi sul fatto che il carattere del nascituro dipenderà interamente dalla sua condotta, dalla vita che farà durante questo sacro periodo” Mahatma Gandhi
“Tutto quello che è successo nel momento del concepimento, durante la gravidanza, la nascita e nei primi anni di vita, è registrato” Giorgio Mambretti
“Il bambino nella vita prenatale è un essere attivo, tanto da essere considerato il vero e proprio direttore d'orchestra del suo sviluppo” Gino Soldera
Le sopracitate conoscenze sono note da molto tempo sia tra i medici che tra gli psicologi: già a partire dal 1924 il dottor Otto Rank per esempio ipotizzò un legame fra il parto e molti problemi esistenziali e psicologici, visti come reazioni o conseguenza al trauma della nascita, e concepì l'utero come un paradiso perduto a cui si tende nella ricerca del piacere. Il dottor Frank Lake affermò che l'esperienza più formativa è quella prenatale, specialmente quella del primo trimestre intrauterino!
La società di domani sarà composta da quelli che il filosofo e scienziato Rudolf Steiner definiva adulti in divenire.
L'essere umano può essere aiutato e trasformato se solo raggiunge la consapevolezza profonda che tutto quello che accade nella vita deriva dal periodo prenatale!
Questo libro fornisce strumenti sia conoscitivi che pratici volti al risveglio di una nuova coscienza che porti beneficio all'individuo e di conseguenza a tutta l'umanità.
Il volume è diviso in due parti: nella prima il viaggio inizia dal concepimento, passando per la gravidanza, il travaglio, giungendo alla nascita vera e propria. Si approfondiscono temi importanti come l'anima e lo spirito del bambino, la quarantena, il contatto, l'infertilità, gli aborti, il Lotus Birth, e molti altri.
La seconda parte è dedicata al ruolo centrale che ha lo stile di vita della mamma per la salute della creatura in grembo. Quindi l'alimentazione di mamma e bambino, l'allattamento, lo svezzamento, gli esami e gli screening, in aggiunta alle varie problematiche sia materne (toxoplasma, diabete, ecc.) che del lattante (coliche, ecc.)
Prodotto fuori catalogo
Quando negli anni ‘80 appresi degli studi sulla vita prenatale pensavo che su questo fronte ci sarebbe stata un'imminente rivoluzione culturale: tanti e tali erano i vantaggi che a buon senso si potevano intravvedere sul piano della vita umana e di relazione.
Colsi l'occasione per cominciare a scoprire quanto accadeva nel corso dei nove mesi della gestazione, per conoscere il comportamento fetale nell'utero materno, per sapere se esisteva una vita psichica del nascituro e come questa si articolava, per capire quale era il ruolo del padre e della madre e della coppia nel corso della gestazione e come si potevano attuare le migliori strategie educative per favorire la formazione e la crescita armoniosa del bambino non ancora nato.
Questo mi portò a rivedere quanto fino allora avevo appreso nella mia formazione e a modificare il mio atteggiamento nei confronti della famiglia, dei genitori, della mamma e in particolare del papà, che nei fatti risultava una figura più significativa di quanto si credesse, mentre il bambino mi appariva sempre di più una realtà misteriosa dotata di grandi sensibilità e potenzialità ancora tutte da scoprire.
In quel periodo ciò che mi sbalordiva era il modo in cui diversi operatori dei servizi socio sanitari si occupavano e cercavano di affrontare e gestire la salute del bambino senza effettuare un'accurata anamnesi del vissuto precedente, rispetto alla relazione dei genitori, all'esperienza del concepimento, al primo, al secondo e al terzo trimestre, quella che è chiamata l'endogestazione. Questa fa da specchio alla successiva esogestazione e a quanto potrà accadere in seguito nella vita, proprio perché, come sta dimostrando la moderna epigenetica, in questo periodo l'essere umano pone le basi fisiche e psichiche del suo benessere e salute futura. Inoltre, in più di un'occasione mi era capitato di riuscire a comprendere i problemi e le difficoltà del bambino analizzando quanto avveniva nella dinamica famigliare o scandagliando a fondo quanto vissuto nel periodo prenatale, come avevano suggerito alcuni famosi terapeuti, come Arthur Janov, Alexander Lowen, David Boadella e Gerome Liss.
Attraverso lo studio e l'osservazione della vita prenatale ho potuto accedere a molte conoscenze, ma anche fare delle interessanti scoperte sulla costituzione e formazione dell'essere umano. Mi sono sempre più reso conto che l'essere umano è più di quanto comunemente si pensa. Infatti, egli non trova la sua origine e non è formato solo dall'interazione tra l'eredità e l'ambiente ma è da considerarsi anche l'individualità (chiamata dalla tradizione anima), come componente da aggiungere alle due precedenti, con le sue caratteristiche di unicità, originalità e irripetibilità. Si è così aggiunto accanto al genotipo, dato dai caratteri ereditari, e all'ecotipo, frutto dell'interazione con l'ambiente, anche il concetto di psicotipo per il suo stretto legame con l'individualità.
Ed è proprio l'individualità che consente al concepito di essere protagonista della propria vita e di dirigere, come un direttore d'orchestra, la formazione e lo sviluppo del suo organismo con l'aiuto dei materiali messi a disposizione dalla propria madre.
Sappiamo che molte madri riescono a cogliere la presenza dell'individualità del figlio nella loro vita, talvolta anche da subito dopo il concepimento, e a riconoscere l'influenza di questa nei suoi modi di essere e di vivere, nei suoi desideri, pensieri e stati d'animo, che tendenzialmente vive come propri. Maria Acciaro fa a questo proposito un'affermazione molto significativa, quando dice: “Il bambino non nasce nel corpo della donna, ma nella coscienza della madre”.
Un altro aspetto innovativo importante ritrovato lungo questo percorso riguarda l'esistenza del progetto di vita, che ognuno di noi ha in se stesso dal momento del concepimento. In realtà tutto il discorso dell'educazione, che inizia fin dal grembo materno, si basa su di un unico assunto: realizzare il progetto di vita per il quale si è al mondo e che rappresenta, nella sostanza, anche un messaggio che il bambino porta alla sua famiglia, alla società e all'intera umanità.
Compito non facile per i genitori che sono chiamati ad affinare la loro sensibilità, per cercare di comprendere e di capire esigenze e bisogni del loro figlio. Il progetto di vita rappresenta, per chi non lo sapesse, anche la bussola della nostra vita, per questo quando si è in dubbio o in difficoltà conviene fermarsi, fare silenzio, entrare in contatto con se stessi, per capire qual è la scelta giusta da fare per noi in quel momento.
L'allora auspicata rivoluzione non ci fu a causa delle tendenze riottose, da parte del mondo accademico e professionale, a cogliere le novità. C'era chi dubitava, ad esempio, che potessero affiorare ricordi riferiti al proprio concepimento o che si potessero avere delle reminescenze di episodi o eventi accaduti nel corso della gestazione.
Oggi, accanto alla memoria prenatale, facilmente verificabile nei ricordi dei bambini prima dei cinque anni, stiamo studiando le memorie cellulari, che spiegano la memoria nell'essere umano prima dello sviluppo del sistema nervoso e del cervello, la memoria degli organi, del metabolismo, del sistema immunitario, fino ad addentrarci nelle memorie genetiche riferite ai propri genitori e dei propri antenati.
Quello al quale abbiamo assistito invece è stato un lento, continuo e progressivo processo di sviluppo delle ricerche e conoscenze nell'ambito della vita prenatale, principalmente per opera della genetica e in particolare dell'epigenetica e delle neuroscienze, le quali hanno permesso di sapere che il nascituro dimostra avere accanto alla variegata capacità di percezione sensoriale, si contano a questo proposito dodici forme di sensorialità psichica e fisica prenatale, un'intelligenza variegata, multipla e articolata. Inoltre stiamo sempre più rendendoci conto che il nascituro manifesta una propria consapevolezza e intenzionalità di comportamento e una propria capacità di comunicazione interiore con l'altro, a livello della coscienza primaria. Si è anche scoperto come la povertà, i traumi e gli stress prenatali influenzino negativamente la madre e il bambino e possano avere delle pesanti conseguenze sul suo futuro, specialmente se la madre è lasciata sola con se stessa.
Ciò che è mancato e manca tuttora è una conoscenza diffusa sull'importanza della vita prenatale nella vita dell'uomo; non è difficile affermare che la fase della vita prenatale sia la più importante di tutte le altre perché, essendo la prima, condiziona quelle che vengono dopo. Solo una presa di coscienza della popolazione sul valore di questo periodo di vita può spingere le istituzioni a impegnarsi a realizzare, come dovrebbe in realtà essere, una capillare opera di prevenzione e di promozione della salute. Molto è stato fatto fino ad ora per far conoscere, attraverso i mass media, l'importanza di questo periodo nella vita dell'uomo, ma molto rimane ancora da fare. Quest'opera rappresenta certamente un interessante contributo in questa direzione, perché riporta in modo chiaro e asciutto le cose essenziali che ogni genitore che si appresta ad avere un figlio dovrebbe sapere.
Gli autori del testo offrono molte indicazioni e suggerimenti pratici per far si che, fin dall'inizio, la vita possa essere un valido investimento futuro per sé, per la propria famiglia e i per figli, e per fare in modo che l'agitazione e la frenesia quotidiana possano essere sostituite da uno stile di vita sobrio, sano e armonioso, in sintonia con i cicli biologici della natura e con le naturali esigenze fisiologiche dell'organismo. Seguire questa direzione significa andare oltre la pervadente negatività e sfiducia, per aprirsi con maggiore fiducia verso le grandi risorse e potenzialità radicate nella nostra esistenza e scoprire così con gioia e gratitudine le meraviglie del creato: di questo creato i bambini sono una realtà molto preziosa da custodire e rispettare sempre con tanta disponibilità e amore, anche perché con la loro purezza e innocenza mantengono aperte le porte al cielo.
Gino Soldera, psicologo e psicoterapeuta
Presidente dell'ANPEP (Associazione Nazionale di Psicologia e di Educazione Prenatale)
Prodotto fuori catalogo
libro semplice e di chiara comprensione per coloro che si approcciano al tema dell'educazione pre-natale per la prima volta.
Scritto da Isabella il 07/04/2022