Ci sono note le storie di molti comprimari della crocefissione, ma chi mai ha raccontato la storia del boia che, duemila anni or sono, ebbe l’incarico di piantare i chiodi nella carne dell’uomo crocefisso?
L’Autore ce ne restituisce la biografia sconvolgente, recuperata nell’Akasha, la memoria eterica del pianeta.
Ce ne descrive le vite successive, il lento evolversi da un senso di colpa devastante fino alla riconciliazione con se stesso, guidato dall’amore infinito dell’uomo di cui era stato il carnefice.
A mano a mano che la storia si dipana, ci chiediamo se siamo totalmente liberi quando agiamo o se ci sono eventi “necessari” che avrebbero comunque luogo, di cui siamo solo comparse, e se è possibile liberarci del peso di cui la vita a volte ci grava.
La storia del boia di Gesù ci invita ad esplorare i ruoli di vittima e carnefice, e a superare i sensi di colpa.
Scritto da Isabella il 07/04/2022