Mamma cara, Ti ringrazio per il dono di questo Trattato e, più ancora, per il dono della Consacrazione al Tuo Cuore Immacolato che, come spiega Padre Luka nella sua profonda introduzione, corrisponde ad uniformarsi a Te, e quindi a Gesù, nel modo di pensare, di volere e di agire.
Io non potrò mai capire la grandezza di questo dono che il Padre ora ci sta svelando e porgendo ma, dopo questa lettura, lo Spirito Santo mi permette di intuire che la Consacrazione al Tuo Cuore Immacolato non è solo utile ma quasi obbligatoria per essere cristificati e comprendo pure che 'diventare Cristo' è obbligatorio per essere divinizzati ed entrare nella santità del Cielo.
Sì, questa Consacrazione è il supremo atto d'amore che possiamo rivolgere a Dio ed è l'altrettanto supremo atto d'Amore che Dio rivolge a noi.
Infatti, ho finalmente capito che consacrandomi a Gesù in Te, io rinnego me stesso per compiere solo la Volontà di Dio e mettermi nella condizione di ricevere da Lui tutta la Sua potenza di Santità e di Amore, in modo da obbedire, non per mio merito, al massimo comando di Gesù: "Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste" (Mt 5,48).
Credo che ormai tutti quelli che conoscono San Luigi Maria Grignion di Montfort sappiano che questo libro ha incontrato (e felicemente superato) molte difficoltà prima di diventare uno dei maggiori best-seller di Mariologia . Infatti, come predetto dall’Autore , il manoscritto del Trattato rimase “nelle tenebre e nel silenzio di un cofano” per più di centovent’anni. Le “diaboliche bestie furiose”, come le chiamava il Montfort, miravano a distruggerlo o per lo meno a fare in modo che non venisse pubblicato, ma l’Infinita Provvidenza aveva invece temporaneamente permesso la cosa in modo da far evitare all’Opera il buio periodo della rivoluzione francese: sappiamo tutti quanto nostro Signore sia abile nello “scrivere diritto sulle storture” nostre e del nostro nemico!
Il Montfort ebbe ragione anche quando predisse che “gli spiriti del male attaccheranno e perseguiteranno persino coloro che lo leggeranno e lo metteranno in pratica” (par. 114) e credo che ogni consacrato a Gesù in Maria abbia sperimentato gli innumerevoli timori, difficoltà, divieti, contrarietà, umiliazioni, ecc. che ha dovuto superare per giungere alla Consacrazione. Le cose di Dio, come si sa, sono sempre ostacolate! Il mio Padre Spirituale dice che queste difficoltà sono spiegate dal “senso dell’Incarnazione”: ogni cosa buona, cioè, sia essa una persona o anche semplicemente un pensiero, per realizzarsi deve incarnarsi e se si incarna deve sempre anche morire a se stessa, in modo da poter risorgere e vivere eternamente nella Verità. Questo concetto, che è di enorme importanza perché presente in ogni espressione della nostra quotidianità buona, verrà ripreso da Padre Luka Cirimotic nella sua Presentazione al libro.
Per quanto riguarda più esplicitamente questa edizione del Trattato e in particolare la sua storia, devo effettivamente ammettere che è stata particolarmente travagliata, in perfetta obbedienza al “senso dell’Incarna-zione”, della morte e della risurrezione di ogni cosa buona.
Pensai di tradurre e di diffondere questo libro, ancor prima dell’anno 1988, per cercare in qualche modo di contribuire alla diffusione della Consacrazione a Gesù in Maria. Per i miei familiari e per me stesso, infatti, la Consacrazione era stata come un passaggio obbligato, superato il quale ognuno era stato preso per mano da Maria Santissima in un modo particolarissimo e personalissimo ed era stato condotto con estrema sicurezza e rapidità lungo una scorciatoia che porta infallibilmente a Dio. L’idea della diffusione del Trattato nacque poco dopo aver conosciuto Padre Luka e dopo che, grazie a lui, con la mia famiglia mi consacrai a Gesù in Maria.
Nel 1990 affidai il compito della traduzione all’amico Loris Rodella, che aveva tutte le conoscenze tecniche e spirituali per compiere un buon lavoro. Credevo di poter stampare l’Opera in pochissimo tempo, ma le cose, sempre per il famoso ‘senso dell’Incarnazione’, andarono in modo molto diverso.
Loris completò il suo lavoro abbastanza rapidamente e subito dopo io cominciai a leggere e rileggere il Trattato per perfezionare la traduzione e inserire tutte quelle note a piè di pagina che, secondo me, potevano chiarire o spiegare meglio i punti più oscuri. In quasi due anni rivedetti quattro volte le bozze di stampa, superando difficoltà e contrattempi di ogni tipo, ma non fu questo a fermarmi: c’era qualcosa dentro di me che non mi lasciava tranquillo e mi suggeriva di attendere. Sentivo chiaramente che quello non era il momento per stampare il lavoro che avevamo fatto.
Così la nostra edizione del Trattato non rimase chiusa “nelle tenebre e nel silenzio di un cofano”, ma nelle tenebre e nel silenzio dell’Hard Disk del mio computer.
Ogni tanto pensavo a quella traduzione e molte volte mi promisi di riprenderla in mano senza però trovare mai l’opportunità di farlo. Sapevo benissimo che quel libro non era mio e che io, dato che volevo vivere totalmente consacrato alla Volontà di Gesù in Maria, dovevo attendere gli ordini dall’Alto. In questo modo passarono vari anni finché nel 1996 cominciarono a giungermi richieste del libro da parte di varie persone. Credendo fosse il momento opportuno, chiesi a Padre Luka se potesse rivedermi la traduzione che Loris ed io avevamo preparato. Fu entusiasta dell’idea e mi disse che voleva commentare ogni paragrafo del libro in modo che tutto potesse essere spiegato alla luce dei nostri tempi. La cosa però, purtroppo, rimase solo a livello teorico perché, in pratica, lui era troppo impegnato per poter dedicare il tempo necessario.
Dal suo comportamento, quindi, capii che non era ancora il momento di pubblicarlo: avevo già sperimentato a sufficienza che quando la Madonna voleva da me qualcosa mi metteva in una condizione indiscutibilmente favorevole per compierla, ... pur con tutte le normali difficoltà inerenti al famoso ed inevitabile ‘senso dell’Incarnazione’.
Sei mesi dopo tornai alla carica con Padre Luka, un po’ come fece Noè che ogni tanto lasciava uscire una colomba dall’arca per vedere se trovava terra su cui posarsi. Anche questa volta Padre Luka disse sì con il cuore, ma non riuscì a prendere in mano la penna per correggere il testo.
Giungemmo così all’estate ‘97 in cui sentii chiaramente che era venuto il momento di rivedere il Trattato e infine di pubblicarlo. Sentii che Padre Luka non l’avrebbe mai rivisto e che quel lavoro di revisione e di commento avrei dovuto farlo da solo servendomi dei doni che lo Spirito Santo affida in Maria ad ogni consacrato.
Cominciai senza indugio e, tra incessanti interferenze causate dall’ubiquitario ‘senso dell’Incarnazione’, proseguii confortato solo dal sentire che quanto facevo ‘era cosa buona’. A metà lavoro la Madonna mi fece capire che questo Suo Trattato non avrebbe avuto non solo un’impronta teologica, ma neppure un ‘placet’ dall’Autorità Ecclesiastica. Infatti, nessun Sacerdote o uomo di cultura accettò mai di leggere quanto avevamo fatto, nonostante avessi fatto più di qualche richiesta.
La Madonna voleva un libro semplice, per i Suoi figli più semplici, e quando nella mia testa pensavo che forse questa edizione del Trattato avrebbe potuto contenere delle imperfezioni di traduzione o di interpretazione del pensiero del Montfort, Ella subito mi suggeriva nel cuore di non temere nulla e di andare avanti. Era come se mi ripetesse le parole del Siracide (Sir 24,30) riportate dallo stesso Montfort: «Chi compie le Mie opere non peccherà» , in considerazione anche del fatto che i Suoi figli piccoli e umili non si fermano alla parola sbagliata ma vengono illuminati dallo Spirito Santo sul significato profondo del concetto espresso. Quindi, ancora una volta il Signore avrebbe “scritto diritto sulle mie storture”.
Nelle note a piè di pagina ho inserito molti passi biblici: molte volte riportano per esteso il passo che viene citato dal Montfort, ma altre volte sono correlazioni che abbiamo fatto tra il Trattato e la Bibbia. Dato che ogni contatto a cuore aperto con la Parola di Dio è preghiera, ho voluto offrire anche questa occasione per trasformare il più possibile questa lettura in una vera e santa occasione per far comunione con il Signore. Nelle note a piè di pagina, comunque, si trovano anche alcune semplici riflessioni che l’Amore a Gesù e Maria dettava al nostro cuore: auspichiamo possano servire ad accrescere la conoscenza spirituale del Lettore.
Poco prima che la revisione del Trattato stesse per finire, Padre Luka venne nella mia città e mi propose di incontrarci alcune sere in modo che potessi registrare un’intervista sull’argomento della Consacrazione: questa sarebbe stata la sua Presentazione al nostro Trattato.
Così avvenne e ora capisco perché la Madonna aveva dovuto tenere per tanto tempo questa traduzione del Trattato “nelle tenebre e nel silenzio” del mio computer: dovevano maturare i tempi affinché:
- noi potessimo crescere spiritualmente un po’ di più in modo da essere in grado di commentare, da semplici laici, i passi del Trattato;
- Padre Luka potesse maturare la sua spiegazione del significato della Consacrazione a Gesù in Maria;
- venisse pagato il prezzo del ‘senso dell’Incarnazione’ e quest’Opera potesse morire e risorgere in noi in modo da poter incarnare Maria Santissima nel Lettore che, a sua volta, dovrà poi avere la fede necessaria per morire e risorgere alla nuova Vita Divina che il Padre, da sempre, vuole donargli per mezzo di Gesù in Maria.
Roberto Gava