Da due secoli abbiamo sviluppato una civiltà materiale e una potenza produttiva mai prima conosciute. Questa civiltà si scontra oggi con i limiti al suo sviluppo: sono i limiti del pianeta stesso messo al servizio della nostra frenesia consumistica.
Il pianeta è in pericolo e gli scenari più pessimistici sembrano superati da processi irreversibili di distruzione dell'ambiente. L'emergenza ecologica esige trasformazioni radicali dei nostri modi di vita, ma questi mutamenti non possono concepirsi che in un nuovo rapporto con il tempo.
Reintrodurre la vicinanza e la lentezza nei processi di produzione e di consumo, ridurre i tempi di lavoro, riapprendere a occuparci dei nostri familiari e dei nostri amici, disalienarci dalla nostra condizione di lavoratori e consumatori forsennati queste sono le poste in gioco essenziali. Bisogna trasformare i nostri ritmi sociali per ritrovare il tempo di vivere.
Scritto da Vincenzo il 12/07/2020