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La moderna neurifisiologia conosce da tempo, e ha studiato, quel 'misterioso' fenomeno per cui un intervento (pressione, puntura, calore, stimolo elettrico...) su una zona particolare del corpo provoca effetti su altre zone che con essa non hanno evidenti rapporti anatomici.
E' in questo modo che la riflessologia, cioè lo studio delle zone riflessogene (o riflesse), si è emancipata da quelle interpretazioni pregiudiziali che la volevano oggetto di una forma di pensiero magico, primitivo, o frutto della suggestione psichica.
Facendo propria la massima di Paracelso secondo cui "ciò che non è a portata di mano è da cercare e raccogliere", l'autore di questo libro si è posto l'obiettivo di mettere in luce i tratti comuni di natura riflessologica che legano discipline mediche apparantemente lontanissime tra loro, nello spazio come nel tempo.
Egli è partito dall'analisi dei sistemi dell'agopuntura cinese e delle somatotopie (cioè le proiezioni dell'anatomia umana su specifiche zone del corpo) per individuare sorprendenti e feconde analogie con le diverse teorie della medicina occidentale. Ha cioè posto a confronto i quadri funzionali dell'agopuntura cinese, le entità di Paracelso, le somatotopie dell'orecchio, della lingua, del piede, del naso, i concetti della fisiologia sensoriale e le funzioni psicologiche di C.G. Jung.
Ne risultano cinque 'principi guida funzionali', vere e proprie chiavi, teoriche ma anche operative, di una medicina che, oltre ogni tendenza alla specializzazione, è principalmente visione d'insieme dell'essere umano.
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Scritto da Vincenzo il 12/07/2020