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È vero, della ’ndrangheta ormai si parla abbastanza. Si sa, ci sono i collusi, i corrotti, la zona grigia. Insomma, le solite storie, si dirà. No! Perché bisogna capire cosa c’è dietro. Lo scenario!
Questo libro racconta fatti inediti e incredibili, un Paese assurdo che sembra un marcio Macondo di García Márquez. C’è il latitante in Venezuela che tratta voti e petrolio con Dell’Utri, e poi compra azioni con una broker in Vaticano che si incontra col cappellano spirituale di papa Wojtyla. C’è la Onlus di un prete nigeriano che smercia medicinali per conto dei boss. Ci sono i cinesi che contrabbandano scarpe e vestiti, amici dei Templari – non i cavalieri del Santo Sepolcro, ma i massoni – che a loro volta riciclano milioni della ’ndrangheta tramite fondazioni «umaniste». C’è il faccendiere che chiede al ministro di intercedere per il boss al 41 bis, e il ministro, a sua volta inquisito, che chiede una mano al faccendiere. C’è lo stimato commercialista uomo dei Servizi che si vende al boss per pura ammirazione, perché quello sì è «un vero uomo». C’è il giudice erotomane che si vende per qualche escort e un po’ di affari…
Tutte storie che in un modo o nell’altro attraversano la Piana di Gioia Tauro e il suo porto, crocevia di mezzo secolo di storia repubblicana, da Andreotti a Berlusconi, di intrecci fra massoneria, Servizi deviati, manager corrotti. Mezzo secolo di storia dei Piromalli, la famiglia che – tra omicidi e tragedie – ha trasformato la vecchia ’ndrangheta in un potere parallelo in cui tutto è doppio e sfumato.
Questo è lo scenario, di una Calabria e un’Italia diventate «porto franco» per la legalità e la democrazia. È la battaglia più dura, che tocca a tutti noi combattere.
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Scritto da Isabella il 07/04/2022