L'immagine dell'uomo come microcosmo che racchiude in sé l'universo è antichissima e attraversa molte tradizioni. Nell'antica Cina, in India, nella Mesopotamia, il corpo umano – le linee delle mani, le macchie della pelle, il colore e il taglio degli occhi, la forma del naso – veniva letto e interpretato come una sorta di mappa in cui le divinità avevano scritto il destino e il carattere di ognuno.
Anche la podomanzia, l'esame del piede, nacque come arte divinatoria, ma in Europa – dove giunse piuttosto tardi (intorno al XV secolo), portata dai gitani in fuga dall'India in seguito alla conquista islamica e alle depredazioni dei mongoli – venne recepita soprattutto come disciplina terapeutica dalle molteplici applicazioni. E proprio su di essa si concentra Devon Scott, a partire da un'analisi accurata della morfologia del piede.
Imparare a leggere e interpretare il colore e il calore dei piedi, la loro consistenza, il dorso, la forma delle dita, le linee, le unghie permette di conoscere più a fondo la propria personalità e il proprio carattere e in pari tempo di migliorare la propria salute.
Non deve perciò stupire il successo crescente di una disciplina che, rispetto ad altre come l'agopuntura e la riflessologia, presenta un ulteriore, grande vantaggio: è una tecnica alla portata di tutti, semplice da praticare e che non richiede una preparazione particolare e neppure materiali o strumenti specifici.
La podomanzia rappresenta una soluzione ideale per ottenere un sollievo duraturo per disagi psicologici e malesseri fisici molto diffusi.
Il concetto di uomo come microcosmo, che racchiude in sé l'universo intero, è antichissimo; ogni segno del nostro corpo, innato o acquisito, è stato interpretato come una mappa cosmica: le linee incise sulle mani e sui piedi, i nei, le macchie sulla pelle, la forma del viso, il colore e il taglio degli occhi, le rughe, il tipo di naso, l'attaccatura dei capelli, tutto può rivelare la personalità di ognuno di noi e ciò che il futuro ci riserva. Ne abbiamo reperti archeologici già nel 2000 a.C., in luoghi molto lontani tra loro come l'Egitto e la Cina, con le prime immagini che si conoscano delle caratteristiche del volto in relazione al destino.
Scritto da Isabella il 07/04/2022