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Il capitalismo finanziario alimenta il falso dogma della scarsità della moneta e sta diventando sempre più una guida politica assoluta.
Oltre a mercificare l'uomo, disgrega e degrada la società in due maniere: le infligge ricorrenti crisi e dissolve le sue basi morali in una logica di competizione individualistica.
Con il pretesto di dover assicurare la governance richiesta dagli stessi mercati che hanno destabilizzato la società, essa crea la giustificazione per controllare la vita sociale attraverso nuovi strumenti elettronici e biologici, che tracciano, violano e manipolano l'uomo fin nella sua integrità neurofisiologica.
Questa “società gestita” è il risultato dell'applicazione degli strumenti della psicologia aziendale, potenziati con tecniche di manipolazione neurale e biologica.
Tale tecnologia ha dato ai governanti non solo un potere di controllo e intervento su tutti noi prima impensabile, ma anche una nuova struttura del potere stesso, delocalizzata e politicamente irresponsabile, in cui l'automazione e la smaterializzazione degli strumenti di governo e di arricchimento hanno privato le persone del potere di contrattazione e della partecipazione ai processi decisionali, relegandole al margine dei circuiti produttivi e decisionali.
Ha generato un ordine contrario ai bisogni dell'uomo e della biosfera, un ordine cementato da un catechismo ideologico “politicamente corretto” che criminalizza, censura e inibisce chi ne critica i fondamenti.
Siamo piegati dalle crisi incalzanti e dalle loro imposizioni, e così accettiamo che la sopravvivenza del sistema produttivo da cui dipendiamo necessiti di un maggior controllo sociale, di una crescente riduzione delle sicurezze personali, delle relazioni comunitarie e delle libertà.
Quando saremo completamente sottomessi, per governarci non sarà più nemmeno necessario concederci i diritti e la dignità basilari.
Descrivendo questo minaccioso passaggio epocale, in cui l'Uomo sta rischiando tutto, il libro indica la via di uscita dall'incombente dominio tecnocratico nella stessa insondabile e incoercibile complessità del mondo, della psiche, dell'Essere.
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I – Instrumenta regni e ingegneria sociale
- La rivoluzione
- Culto del calcolo e declino della civiltà
- Governare senza miti
- Forma-merce per l'uomo
- Troppe mani invisibili
- Il mondo amministrato
- Il potere bancario-monetario
- Banche e mondo
- Problemi di pianificazione e prevedibilità
- Verso il governo zootecnico
- La scacchiera dei popoli
- Semplificare l'Uomo
- Motivazioni inumane
- Alle radici del Male
- Tecnica e tendenze
- Costanti umane
- Utopia e ingegneria
- Privatizzare la Costituzione
II – Né Stato né repubblica
- Dopo la fine dello Stato
- La fisiologia del cigno nero
- Italia: sovranità limitata e decadenza illimitata
- Italia e UE
- La santa inquisizione europeista
- La criminalità al potere
- Belpaese, brutta fine
- I conti con l'oste
- Integrazioni
- Capitali negativi
III – L'uomo, il male e il dopo
- Un errore incolpevole
- Ragioni per sperare
- Agire?
- L'insopprimibile libertà dell'essere
- Prima idea
- Seconda idea
Appendici
1 - Sistema bancario: fine dello story telling istituzionale
2 - Psiche e crisi del riduzionismo materialista
Postfazione filosofica di Luigi Tedeschi
Bibliografia di riferimento
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Scritto da Vincenzo il 12/07/2020