Oltre il cancro

Un percorso in 21 passi verso la salute

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Oltre il cancro  Giulietta Bandiera   Sperling & Kupfer
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Quando il cancro ti colpisce, non c'è un libretto di istruzioni per affrontarlo.
Sprofondi nel panico e ti sembra che nessuno possa aiutarti.

In queste pagine trovi il primo e unico percorso guidato che si occupa della mente, delle emozioni e dello spirito di un malato di cancro, che lo accompagna dalla diagnosi fino all'iter terapeutico, potenziando le risorse per guarire che ognuno di noi possiede, ma a cui spesso non riesce ad attingere.

L'autrice, alcuni anni fa, ha avuto il cancro. Dopo la paura, l'operazione, la chemioterapia, e infine il ritorno alla salute, si è dedicata a raccogliere, insieme a medici e oncologi, moltissimi casi di guarigione spontanea (non solo dal tumore ma anche da altre gravi malattie).

Ha osservato queste persone, le ha ascoltate e ha scoperto che, come nel suo caso, esiste un'attitudine mentale e spirituale, un insieme di caratteristiche che le accomuna e che le porta a ritrovare la salute.

È nato così il metodo spiegato in questo libro: 21 semplici passi, sperimentati da migliaia di persone e applicabili da chiunque, che affiancano le terapie e insegnano a usare lo straordinario potenziale che abbiamo dentro di noi.


Oltre il cancro  Giulietta Bandiera   Sperling & Kupfer

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Oltre il cancro
Un percorso in 21 passi verso la salute

Giulietta Bandiera



torna suPrefazione di Alberto Laffranchi

LAVORARE in un'istituzione prestigiosa come l'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, dove sono nate l'oncologia e la radiologia italiane, è senz'altro una grande opportunità per un medico, poiché ha la possibilità di rimanere costantemente aggiornato sui passi avanti compiuti dalla ricerca.

Nello stesso tempo però ciò implica anche una grande responsabilità, e non solo verso i propri assistiti, poiché ciò che esce da questo Istituto, che sia una nuova scoperta scientifica o anche solo un'opinione, riveste un grande valore per tutte le altre istituzioni e ha un forte impatto mediatico.

Nel 1998, assieme ad altri illustri colleghi, ho suggerito e contribuito a costituire il gruppo di studio Me.Te.C.O., Medicine e Terapie Complementari in Oncologia, un acronimo coniato dal dottor Gianfranco Prada, allora responsabile dell'unità di Terapia Intensiva.

Le motivazioni di questo acronimo erano molteplici. Se lo leggiamo «me teco», esso esprime l'intenzione del medico di schierarsi totalmente dalla parte del malato: «io con te», con l'intenzione olistica di valutare la persona nel suo insieme, non solo attraverso il sintomo o la malattia che lo affligge.

Leggendolo invece come una parola unica, «metèco», cambia significato e riporta all'antica Grecia, dove questo termine indicava lo straniero libero che poteva svolgere attività lavorative, ma al quale veniva negato il diritto di voto e quindi la possibilità di partecipare alla vita pubblica.

Queste, in breve, le intenzioni che ci hanno indotto a creare Me.Te.C.O.: sentirsi alleati del malato, studiare e utilizzare terapie olistiche complementari (agopuntura, omeopatia, omotossicologia, medicina antroposofica, fitoterapia, terapie manuali, terapie fisiche eccetera), valutandone la sicurezza e l'efficacia nel minimizzare gli effetti collaterali delle terapie oncologiche.

Nello stesso tempo, però, ci sentivamo separati dalla «medicina ufficiale», quella dispensata – per intenderci – dal SSN (Servizio Sanitario Nazionale), e ciò ci faceva sentire un po' come i «meteci» dell'antica Grecia: liberi di agire, ma non attori della vita pubblica.

A distanza di tanti anni, per fortuna, qualcosa è cambiato.

Una certa diffidenza sussiste, ma le terapie complementari sono guardate con maggiore rispetto, tanto che tutte le più grandi istituzioni sanitarie americane hanno una vera e propria divisione di terapie complementari, o meglio, come oggi si preferisce definirla, di «medicina integrata».

Anche in Italia le cose si stanno evolvendo rapidamente, e in regioni come Trentino-Alto Adige, Emilia Romagna e Toscana alcuni rimedi «alternativi» cominciano a essere dispensati, almeno in parte, anche dal SSN.

Ecco perché la proposta rivolta al nostro Istituto dall'autrice del presente libro ci è sembrata in linea con questo nuovo modo di pensare.

Ho avuto occasione di conoscere Giulietta Bandiera grazie al dottor Sergio Signori, bravissimo medico internista e omeopata vicentino, il quale ha raccolto le testimonianze di molte persone guarite «spontaneamente» da patologie oncologiche, quindi molto attento alle possibilità e alle capacità di autoguarigione dell'organismo e in questo molto vicino all'approccio che l'autrice illustra in questo libro.
Il primo incontro ufficiale è avvenuto nell'ottobre 2015, quando ricevetti la telefonata dell'allora presidente dell'Istituto dottor Giuseppe De Leo, il quale mi chiedeva, in qualità di responsabile di Me.Te.C.O., di valutare preliminarmente la proposta di Giulietta Bandiera, per poi riferirgli il mio parere.

L'incontro fu molto positivo. Giulietta si rivelò una donna dinamica, iperattiva, curiosissima e capace di relazionarsi in modo molto efficace con gli altri. Mi espose il suo progetto e discutemmo
sull'opportunità di offrire gratuitamente ai pazienti dell'Istituto la possibilità di seguire un programma di supporto psicospirituale, la cui finalità era quella di aiutarli ad affrontare nelle migliori condizioni emotive possibili l'esperienza non facile della malattia.

Il tipo di proposta, l'energia e le idee di Giulietta mi hanno convinto che si trattasse di un percorso per «stare meglio», senza alcun fine di lucro, ma sostenuto da un autentico desiderio di offrire degli strumenti che attingono alle risorse personali di ciascuno, utili per superare le più svariate difficoltà della vita, prima tra tutte la malattia.

Nei mesi successivi ho avuto modo di conoscere meglio Giulietta e la mia prima impressione è stata pienamente confermata.

Quando mi ha proposto di leggere il suo libro per scriverne la prefazione, ho accettato volentieri, ponendo un'unica condizione: potermi esprimere in maniera semplice e diretta seguendo le mie sensazioni.
In questo libro, con ampi accenni filosofici, psicologici e spirituali, l'autrice propone «ventuno passi verso la salute», sostenuti anche da esercizi pratici e utili spiegazioni, derivanti dallo studio di numerosissimi casi di pazienti guariti dalla malattia, inclusa lei stessa.

Seguendo tali indicazioni si può quindi pensare di aumentare verosimilmente le capacità di autoguarigione delle persone. Il paziente oncologico, oltre che attenersi alle cure mediche ufficiali, potrà scoprire, attraverso questi ventuno capitoli, le possibilità che la natura ci offre per migliorare sia la nostra salute, sia il nostro modo di essere, oltre che incrementare la nostra forza vitale.

È noto che, in assenza di dati scientifici accertati, alcuni miglioramenti oggettivi e soggettivi dello stato di salute, dovuti a variazioni/fluttuazioni della malattia, potrebbero essere attribuiti, a seconda dei casi, alla fede, al caso, alle terapie, o a interventi soprannaturali.

E, d'altro canto, qualsiasi affermazione emessa dall'Istituto Nazionale dei Tumori deve obbligatoriamente affrontare questa tematica con un approccio scientifico che dovrà basarsi su evidenze empiriche e controllate.

Tuttavia per questo libro occorre fare un'eccezione.

Anche se esso non ha certo la pretesa di fornire una visione scientifica delle cose, ho accettato volentieri di presentarlo poiché esso intende illustrare e alimentare quelle forze non spiegabili, ma ineluttabilmente appartenenti alla natura umana, che, attraverso una raggiunta consapevolezza dell'individuo riguardo le proprie capacità e possibilità non sondabili con la ragione, possono tuttavia fare la differenza nel processo di guarigione.

Consiglio quindi di leggerlo partendo dai punti che ciascuno riterrà più affini a se stesso, provando ad applicare i singoli passaggi suggeriti, giacché da questa esperienza ciascun lettore non solo uscirà rafforzato, ma avrà la possibilità di diventare, anche sotto il profilo umano, una persona migliore.


Oltre il cancro  Giulietta Bandiera   Sperling & Kupfer

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