"Prima il Nord" è la parola d'ordine con la quale Roberto Maroni ha dato il via alla nuova fase della vita del partito che ha contribuito a far nascere più di vent'anni fa. La Lega si rinnova: senza rinnegare la propria storia, ma senza nascondersi i passi falsi che hanno costellato, negli ultimi anni, le scelte politiche e i rapporti interni.
Si rinnova con il passaggio del testimone da Umberto Bossi a Roberto Maroni, un avvicendamento avvenuto nel segno della continuità e di una reazione vigorosa alla bufera mediatica e giudiziaria che ha investito il gruppo dirigente più vicino al Senatur. E ricomincia la sua battaglia tornando a mettere al centro della scena la "questione settentrionale", ma in una prospettiva inedita.
Nel presentare il proprio programma, il segretario non usa mezzi termini: la rivoluzione secessionista è ancora solo un sogno, la via riformista al cambiamento dello Stato è sbarrata, il progetto federalista è sempre attuale ma è contrastato dal neocentralismo di Roma e di Bruxelles. Non è più solo all'Italia, dunque, che si deve guardare, ma all'Europa.
Non all'attuale Unione Europea, burocratica e tecnocratica, dominata dalle banche, che detta le leggi ai singoli Stati, ma alla nuova Europa dei Popoli e delle Regioni, federazione di aree omogenee di cui il Nord dell'Italia può costituire il tassello iniziale.
Primato politico del Nord, rivoluzione del meccanismo fiscale, rilancio del sistema produttivo padano, egemonia della Lega: questi i punti imprescindibili che Maroni discute nel suo primo libro, in cui ripercorre i propri passi, a partire dal lontano 1979, per evidenziare il filo che allaccia saldamente l'esperienza delle origini agli intenti attuali e annunciare una nuova stagione di battaglie.
"La via maestra resta quella tracciata da Gianfranco Miglio: la nascita dell'Euroregione Padana, prima tessera del mosaico della nuova Europa delle Regioni e dei Popoli."
Roberto Maroni
Scritto da giorgio il 02/02/2022