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I saperi sulla malattia e sul corpo variano, di luogo in luogo e tra le culture del mondo.
“Come” star male e “perché” sono oggetto di interpretazione, sono costrutti dell’immaginazione sociale e personale.
L’esistenza è un fenomeno culturale e il corpo del malato ne parla il dialetto.
Muovendo da questa constatazione, il volume prospetta l’urgente necessità e gli strumenti operativi di una medicina interculturale in grado di tradurre tra loro culture e malattie, luoghi e persone.
Chi sta male, chi soffre, non è mai fuori luogo e non dovrebbe sentircisi, almeno fino a quando la parola “umanità” riuscirà a conservare significato.
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Scritto da Vincenzo il 12/07/2020