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Sempre più spesso scienza e religione vengono presentati come due universi contrapposti. Il primo sarebbe il luogo privilegiato della ricerca disinteressata, il terreno d'elezione del libero pensiero, mentre il secondo sarebbe caratterizzato da principi immutabili e dogmi indiscutibili, a cui si è chiamati ad aderire con fiducia cieca e assoluta. Un'analisi appena accurata di entrambi i «campi» dimostra però che la realtà è un'altra: anche la religione contempla ricerca e discussione, anche la scienza conosce dogmi e pregiudizi. Perché è proprio dell'uomo, di qualunque uomo, interrogarsi, dubitare e anche chiudersi in tetragone certezze.
È senz'altro più corretto e utile considerare scienza e religione come due distinti campi del sapere, la cui «diversità» può rivelarsi molto fruttuosa, se viene intesa non come l'occasione di uno scontro con un vincitore e un vinto, ma come la ragione di un confronto tra due linguaggi ugualmente importanti e credibili.
Angelo Tartaglia, scienziato e credente, analizza in questo volume alcuni fra i temi più importanti per chiunque voglia seriamente impegnarsi lungo la via del sapere e spiega perché non ci si possa arrestare di fronte alla pluralità delle risposte: sulla verità (la verità della fede, la verità matematica, la verità della fisica), così come sulla vita e sull'uomo (creazionismo ed evoluzionismo). Scienza e fede sono entrambe espressioni del desiderio di conoscere dell'uomo, non si indeboliscono né tanto meno si escludono a vicenda, ma anzi invitano a un dialogo serrato e costruttivo, libero dalle tentazioni ideologiche – quando non dalle vere e proprie mistificazioni – oggi così di moda, in un campo come nell'altro.
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Scritto da Vincenzo il 12/07/2020