La pia leggenda narra che attorno all'Anno del Signore 280 a Patara, nei pressi di Myra, nell'attuale Turchia, nacque un tale a cui fu messo nome Nicola. Pietoso e gentile di animo, si dice abbia un dì distribuito ai poveri e agl'indigenti tutte le abbondanti ricchezze del patrimonio di famiglia, per poi errare solo soletto nelle campagne ad assistere bisognosi e ammalati. Nicola consacrò la propria esistenza al servizio di Dio e, giovanissimo, divenne vescovo di Myra.
Durante le persecuzioni scatenate dall'imperatore Diocleziano, fu esiliato e conobbe persino il carcere, ma nel 325 non mancò all'importantissimo Concilio di Nicea. Quando Nicola morì, nel 343, si diffuse immediatamente un culto popolare che lo voleva patrono dei bambini.
Sulla figura di questo uomo del Natale si concentra anche una lunga serie di simbologie precristiane. Il 25 dicembre come nascita di Gesù Cristo è – si sa – una convenzione che la Chiesa cattolica ha scelto appositamente per inserirsi (sovrapporsi e inculturarsi) in un tempo forte già presente nel calendario di numerosi popoli sia mediterranei sia nordeuropei.
Scritto da giorgio il 02/02/2022