Selezionati e organizzati da M.S. Deshpande, gli scritti contenuti in La via verso Dio si basano su una vita di esperimenti con la verità e rivelano l'essenza degli insegnamenti di Gandhi sull'amore, l'anima, la meditazione, il servizio, l'abbandono e la preghiera. Qualunque sia la sua fede, il lettore troverà saggezza e ispirazione nei molti messaggi presenti nella raccolta.
Questo libro esplora le profonde radici religiose delle imprese terrene di Gandhi e, utilizzando le sue stesse parole, rivela il suo approccio intellettuale, morale e spirituale al divino.
Questa edizione comprende una prefazione di Arun Gandhi, nipote del Mahatma, e un'introduzione di Michael Nagler, professore emerito di letteratura classica e comparata presso l'Università della California a Berkeley.
INDICE DEL LIBRO
Nota dell’editore americano
Prefazione di Arun Gandhi
Introduzione di Michael N. Nagler
PRIMA PARTE - Fondamento intellettuale
Dio
Anima
Mondo
SECONDA PARTE - Disciplina morale
Verità
Amore
Dominio di sé
Servizio disinteressato
TERZA PARTE - Pratica spirituale
Fede
Preghiera
La meditazione e il mantra
Autoabbandono
QUARTA PARTE - Esperienza spirituale
Alcuni aspetti dell'esperienza
Fonti
Curatori
Quando mio nonno aveva confessato ai suoi amici cristiani quanto fosse rimasto impressionato dal discorso della montagna, loro gli avevano chiesto: “Perché non ti converti al cristianesimo?”. La sua risposta era stata: “Quando mi convincerete che tutti i cristiani vivono secondo il discorso della montagna, sarò il primo a cambiare religione”.
In un'altra occasione aveva affermato che la religione è come una madre: per quanto buona possa essere quella del tuo amico, tu non puoi rinunciare alla tua. Nello spirito dell'amore per la propria madre, scelse di rimanere induista, ma la sua scelta fu anche dettata dalla libertà che quella filosofia garantisce all'individuo. Definisco l'induismo una filosofia, poiché non è né una religione organizzata né uno stile di vita, ma è fondato sulla fede e lascia l'individuo libero di decidere come praticare il culto.
Si dice che l'induismo abbia più di cinquantamila divinità, ma questo non significa necessariamente che gli induisti credano nell'esistenza di altrettanti dei. Vuol dire solo che le immagini di Dio sono così numerose, e dal momento che nessuno conosce la sua vera immagine, chi può condannare quella particolarmente cara a qualcuno?
Gandhi preferiva attingere dall'induismo, perché era l'unica confessione religiosa che gli permetteva la forma di culto universale da lui praticata, che includeva inni e preghiere di tutte le principali religioni del mondo. La maggior parte delle altre religioni organizzate la considererebbe una blasfemia, tuttavia non si può negare che vi sia una grande differenza fra l'essenza o il nucleo dell'induismo scoperto e adottato da Gandhi e quello che oggi viene praticato come religione.
Gandhi credeva sinceramente nell'unicità di Dio: le immagini e i nomi sono diversi, ma Dio è uno. Spero che l'essenza del suo messaggio raggiunga i lettori attraverso i suoi scritti e venga correttamente capita e accettata dall'umanità intera, affinché le diverse immagini di Dio possano essere comprese e rispettate.
Scritto da giorgio il 02/02/2022