Sono entrato in oncologia come si entra nella Resistenza. Ho lottato, sono stato ferito, ma, insieme ai malati e agli amici ricercatori, ho anche imparato molto di più sul cancro e ora vorrei condividere i risultati che ho raggiunto.
Il Dr. Laurent Schwartz ha dedicato la sua vita allo studio del cancro e alla cura dei malati in Francia e negli Stati Uniti. Questo saggio è la storia del suo viaggio e delle sue scoperte cruciali, che fondamentalmente sfidano il nostro modo di considerare e curare le malattie. Ispirato al lavoro del Premio Nobel per la medicina Otto Warburg, Laurent Schwartz analizza i meccanismi cellulari.
La sua ricerca mostra che lo sviluppo dei tumori comporta un cambiamento nel funzionamento dei mitocondri: le piccole fabbriche energeti-che che vivono in ciascuna delle nostre cellule. In particolare, la decomposizione dello zucchero per fermentazione è identificata come centrale. Questo aspetto del cancro, sebbene sia stato oggetto di numerosi studi, non ha mai dato luogo a cure.
Lungi dall’essere un avversario terribilmente intelligente o incarnare la lotta del Bene e del Male, il cancro sarebbe un semplice errore di riferimento. E ci sono migliaia di pazienti incurabili che oggi scommettono su un approccio diverso alla malattia.
Punti comuni compaiono altrove tra il cancro e il morbo di Alzheimer, anche il Parkinson. Trattati ancora oggi da diversi specialisti, queste patologie riceveranno domani gli stessi trattamenti. Per migliaia di pazienti incurabili, questo nuovo modo di comprendere le cose viventi e le malattie è una scommessa e una grande speranza.
Ciò che caratterizza l'approccio scientifico e filosofico di Laurent Schwartz è la sua volontà di ricercare ed esprimere la semplicità in relazione alla complessità.
L'approccio tradizionale, di Cartesio, stabilisce che è possibile decodificare la complessità analizzandola partendo da elementi semplici. Laurent Schwartz, invece, non si fida dell'analisi, perché il più delle volte conduce a una frammentazione delle conoscenze che rende poi più difficile ricostruire il pensiero a partire da più elementi separati e talora senza alcun rapporto reciproco.
Si potrebbe dire che, nel suo nuovo approccio complementare, il dottor Schwartz tenti di sostituire la complessità complessa con una complessità semplice, con tutti i preconcetti scientifici, industriali e politici del caso. Lo fa anche con la vita, alla quale consacra questo suo ultimo libro: dichiara e dimostra con numerosi esempi che l'equazione fondamentale della vita, a cui appartengono parametri noti come la pressione o l'acidità, è più semplice di quanto non si fosse pensato studiando l'essere vivente da secoli.
Da questa semplicità deduce che si potrebbero raggruppare le malattie in alcune grandi categorie, in modo da trattarle nel loro complesso invece che mediante l'approccio analitico e settario usato dalla odierna medicina tradizionale.
È un approccio, però, che comporta dei rischi. Dire che tutto è complesso dà in realtà una certa forma di potere a coloro che lo affermano; spesso lo conservano grazie a un linguaggio indecifrabile se non da pochi specialisti, che concede loro una specie di proprietà privata su cui regnano tutelandosi da una concorrenza troppo forte. Al contrario, dire e dimostrare che le cose sono semplici, riduce il potere di chi lo sostiene. Gli scienziati che hanno il coraggio di seguire questa strada perdono quella specie di aura che ha conferito loro l'incomprensione della disciplina che praticano. Si è più esposti a critiche quando si enuncia la semplicità a scapito della complessità e soprattutto se la si dimostra vera nel campo del vivente o dell'ambiente.
Rimane il problema che, fin tanto che non la si è dimostrata con un'equazione matematica, fisica o chimica, è difficile convincere la comunità scientifica. È la scommessa che fa Laurent Schwartz in questo libro, con i tanti esempi che propone. L'esempio della formula matematica dell'entropia e il suo legame con il disordine permette di comprendere meglio l'utilità e le applicazioni di questo approccio. Egli tenta di arrivare a una forma di classificazione delle principali malattie allo stesso modo che Mendeleev aveva fatto con la tavola periodica degli elementi. Jacques Monod aveva cercato di classificare tutte le forme di proteine in una specie di tabella che permetteva di riassumere e raggruppare la loro struttura e funzione. Se si realizzasse il progetto di Laurent Schwartz, ne trarrebbero un enorme beneficio non solo la medicina ma anche i pazienti.
Rimangono però molti ostacoli da superare. Le posizioni tradizionali sulla complessità del vivente prese dalla Académie de médicine, dalla grande industria farmaceutica e dai poteri pubblici legati alla salute, negano generalmente la semplificazione, perché la complessità, come è percepita e attuata da queste istituzioni, permette di garantire il rispetto e la fiducia negli approcci scientifici che esse rivendicano, e naturalmente i finanziamenti associati. Il rischio che si assume Laurent Schwartz nell'esprimere la teoria della semplicità dell'essere vivente e la sua capacità di guarire le grandi malattie, va inserito in questo contesto istituzionale e amministrativo. Riuscirà, grazie a questo libro, a convincere e stimolare gli studenti di medicina e i giovani medici a seguire, adottare e praticare il suo approccio? Chi vivrà vedrà. Intanto, però, ne pone le fondamenta e il libro ha il merito di metterle in luce, per il futuro della biologia e della medicina personalizzata, partecipativa, predittiva e proattiva di domani.
Pagine: 224, Tipologia: Libro cartaceo,
Editore : Salus Infirmorum, Prezzo 17,90 €
Pagine: 176, Tipologia: Libro cartaceo,
Editore : Edra, Prezzo 25,00 €
Pagine: 352, Tipologia: Libro cartaceo,
Editore : Salus Infirmorum, Prezzo 39,90 €
Pagine: 568, Tipologia: Libro cartaceo,
Editore : Tecniche Nuove, Prezzo 47,41 €
Scritto da Vincenzo il 12/07/2020