Le infiammazioni in immunofarmacologia omeopatica

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Le infiammazioni in immunofarmacologia omeopatica  Angelo Micozzi   Edi-Lombardo
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Questo volume tratta della immunità innata, ossia del complesso di meccanismi, che presiedono alle manifestazioni cliniche infiammatorie. La domanda iniziale è la seguente: che ruolo hanno le infiammazioni nella genesi delle malattie croniche?
Non pretendiamo di fornire una risposta precisa a un quesito così importante, ma vorremmo sottolineare la necessità di comprendere alcuni processi fisiopatologici, al fine di ottenere una strategia terapeutica adeguata. In alcuni casi, infatti, nonostante la scelta di un farmaco davvero omeopatico all'insieme dei sintomi, ci troviamo di fronte a una risposta non adeguata, da parte del malato.
Muovendo da questa osservazione, si dovrebbe ammettere, che la pervasità dell'ermeneutica tende a indebolire la struttura interna del modello farmacologico e patologico dell'omeopatia. Si badi, che, a nostro avviso, la libertà di interpretare non è sinonimo di vacuità, ma comporta rischio e responsabilità. Proprio per questo, riteniamo utile rivalutare il patrimonio di idee e di osservazioni, implicite nella stesura originaria di Hahnemann, senza pretendere di affermarne l'autenticità a tutti i costi.
Il testo si snoda da alcune considerazioni sui sistemi complessi, mutuate da un proficuo e non ancora completo confronto con l'amico Paolo Benedetti, per arrivare a puntualizzare il ruolo di alcuni fenomeni molecolari nel mantenimento (lo abbiamo definito aggiornamento) delle malattie croniche di origine psorica.
L'idea di costruttività scientifica assimila il clinico al forgeron di Bachelard, all'uomo fabbro, che esalta il lavoro della tecnica, senza diventarne subalterno Strada facendo, ci siamo resi conto, che gli strumenti di indagine non si identificano con i sistemi indagati Nemmeno si identificano con una presa tattile diretta sulla natura, soprattutto sulla natura dell'uomo, nello stato della salute e in quello di malattia. Per comprendere questo aspetto, è necessario introdurre la nozione di organismo, inteso come organizzazione dell'essere vivente, nei suoi meccanismi fisiologici e patologici. In tal modo, si arriva a considerare meglio la forza vitale, in cui il sistema complesso immunitario svolge un ruolo primario.
Nell'ambito del sistema immunitario, il meccanismo dell'immunità innata appare centrale. Capire l'infiammazione significa accedere alla possibilità terapeutica, in omeopatia, di interrompere il fenomeno di aggiornamento/aggravamento delle malattie croniche.
Abbiamo definito, per questo motivo, la percezione di materiale estraneo, da parte delle cellule fagocitarie, soprattutto le dendritiche, come un sistema di sensori estremamente fine e lineare, che utilizza una vera e propria grammatica molecolare, della quale i marcatori CD14 e CD11b rappresentano le lettere fondamentali. Forzando la terminologia, abbiamo voluto identificare l'infiammazione con la metafora non cognitiva, distinta da quella cognitiva, rappresentata dalla immunità acquisita. In ambedue i casi, il sistema si auto-organizza, arrivando a uno stato di malattia che, nella sua evoluzione cronica, diventa ineluttabile.
La ricaduta di queste osservazioni è essenzialmente pratica, in quanto consente di acquisire un potenziale terapeutico omeopatico a monte del processo infiammatorio e non a valle, come succede per i comuni anti-infiammatori.
Nel III capitolo, che tratta delle infiammazioni in generale, sono stati inseriti spunti interessanti sulle infezioni da papillomavirus. Il motivo di questo inserimento sta nella attualità della questione e nella sua intenzionalità terapeutica. Per il resto, il capitolo descrive lo scenario con il quale i protagonisti cellulari e umorali dettano le battute del meccanismo infiammatorio. Tale descrizione potrà essere faticosa, ma permetterà di comprendere il razionale farmacologico di alcune interessanti molecole.
Nel IV capitolo si attende alla descrizione delle cellule dendritiche, le quali, a nostro avviso, costituiscono gli elementi centrali di tutto l'asse infiammatorio, con ripercussioni importanti anche nel riconoscimento dell'antigene e, quindi, nella immunità acquisita. Questo aspetto dovrebbe essere valutato in modo appropriato, in quanto tali cellule possono maturare dalla ulteriore differenziazione dei monociti/macrofagi e non solo dal midollo. In appendice, si colloca l'applicazione terapeutica del meccanismo infiammatorio in odontostomatologia.
A questo punto il testo compie un salto. Dal V capitolo si vuole focalizzare l'attenzione su alcuni temi specifici, in rapporto alla immunitò innata. Il primo esempio è dato dal processo aterogenetico, con i suoi meccanismi complessi, eppure non complicati se visti nel loro insieme. Si affronterà, tra le altre cose, la sindrome metabolica e il ruolo svolto da alcune molecole nella sua patogenesi.
Il VI capitolo è dedicato alle proteine dello shock termico, ossia a un insieme di sostanze, endogene e non, la cui conoscenza permette di comprendere meglio alcune patologie, soprattutto neurologiche, ma anche tumorali.
Nel VII capitolo abbiamo voluto introdurre alcune importanti informazioni sulla sostanza P, la quale può essere considerata, secondo alcuni autori, il tramite tra il sistema emotivo/affettivo e il corpo fisico. Senza indulgere nella metafisica, si è voluto introdurre l'argomento con alcune, piccole, divagazioni filosofiche.
Infine, l'ultimo capitolo, il cui nodo centrale è costituito dalle nozioni di superantigeni e superallergeni, ossia sostanze in grado di sostenere e aggiornare in modo diretto le malattie croniche di origine psorica. Con questo argomento si cerca di entrare nella divaricazione epistemiologica esistente tra la ricerca di base e la sua applicabilità clinica. Senza la pretesa di riempire tale divaricazione, peraltro evidente nella medicina convenzionale, si è provato a dare spessore all'esperienza del dettaglio.
Tornando a Bachelard, dunque, ci si confronta con una conoscenza del mondo apparente, intesa come capriccio e miniatura. Il carattere pigro della rappresentazione miniaturizzata (voluta e pretesa dal meccanicismo riduzionista) non consente di cogliere i dettagli in modo formale: non costruisce, cioè, un modello valido e condivisibile di malattia cronica. Di contro, l'immaginario puramente razionalista di alcune dottrine non convenzionali, rischia di evocare il capriccio interpretativo della realtà, soprattutto in tema di salute e malattia.
Per questi motivi abbiamo tentato di perseguire una via inedita, che riuscisse a coniugare, nei limiti del possibile, l'esigenza del dettaglio, con la necessità della forma, come insegna lo stesso Hahnemann nello studio della malattia cronica.
Obiettivo di questo libro, dunque, è il ricongiungimento filosofico delle dottrine omeopatiche di base con le informazioni più utili fornite dalla ricerca scientifica, perseguendo un piano di applicazione terapeutica, che può essere interessante nella condizione infiammatoria della malattia psorica.

Angelo Micozzi


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