Qualsiasi massaia (o qualsiasi padre di famiglia) saprebbe rifare i letti di un’intera divisione di medicina generale meglio e più rapidamente di una coppia di infermiere neodiplomate.
Viene allora da chiedersi come mai un mestiere alla portata di (quasi) tutti, nessuno lo voglia fare. costringendo il Servizio sanitario nazionale a reclutare professionisti all’estero.
Non sarà perché non vale la pena di studiare poco meno di un dottore in cambio di un futuro da subalterni, alle prese con cateteri, flebo e vene varicose, esposti alle richieste più assurde?
Gli autori, entrambi infermieri di fatto e vocazione, tolgono ogni illusione a chi vuol fare questo mestiere. Non si verrà mai apprezzati e non si allevieranno le sofferenze dell’umanità.
Solo un ostinato masochismo e una punta di sadismo verso il prossimo possono spingere ad abbracciare questa professione.
Scritto da giorgio il 02/02/2022