Il Signore degli Anelli è stato, dopo la Bibbia, il libro più letto del XX secolo. Diverse le ragioni di questo eccezionale successo. L’opera di Tolkien è un riconosciuto capolavoro e ha dato forma a un nuovo genere della letteratura moderna, destinato a una fortuna che sembra inesauribile. In essa si dispiega un universo affollato, complesso e di straordinaria suggestione, che cattura i lettori con la sua rappresentazione della virtù e dell’eroismo, della bellezza e dell’onore. Ma il vero segreto della sua irresistibile capacità di attrazione risiede nell’intensità spirituale e nella forza simbolica del suo messaggio profondamente cristiano.
La maggioranza dei lettori non è consapevole del fatto che Tolkien era un cattolico devoto e che la sua opera abbonda di riferimenti al cristianesimo e alle Sacre Scritture. Per molti, anzi, la sua visione della natura e la sua concezione della tecnica lo renderebbero il campione di un neopaganesimo tipicamente moderno.
Stratford Caldecott smonta elegantemente questo pregiudizio. Addentrandosi nella saga tolkieniana (e in molti scritti privati, rimasti a lungo inediti), svela i valori più autentici, e sorprendenti, di uno scrittore per il quale la religione di Cristo non ha affatto abolito la conoscenza poetica del mondo.
Alessandro Zaccuri, «Avvenire», 3 febbraio 2009
«Una serrata indagine sulla "ricerca spirituale di J.R.R. Tolkien". […] L’aspetto più interessante del saggio […] sta nel suggerire un’interpretazione sacramentale del Signore degli Anelli, con riferimenti puntuali e ripetuti all’Eucaristia e allo stesso matrimonio, in un continuo intreccio fra la trama romanzesca e la biografia di Tolkien. […] Documentato e convincente.»
Andrea Monda, «Avvenire», 26 aprile 2009
«Tutto il saggio è contraddistinto da una precisione filologica ma anche da una certa "grazia poetica": l’autore è un lettore "innamorato" di Tolkien e […] ha inteso sottolineare l’urgenza per la società contemporanea, che ha perso la strada della bellezza.»
Scritto da giorgio il 02/02/2022