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Il Ling zhi è il rimedio più raro e più prezioso della medicina tradizionale cinese.
La leggenda lo descrive come una “essenza spirituale” che ha il potere miracoloso di riportare i morti alla vita.
La materia medica più rispettata lo pone al primo posto, superiore rispetto a tutti i rimedi conosciuti, non invasivo, con potere curativo senza effetti collaterali; rinforza il cuore e la circolazione, conferisce energia, migliora la memoria, migliora l'aspetto fisico ed il benessere generale.
Dal punto di vista biochimico, contribuisce a riequilibrare la funzionalità dei sistemi di regolazione dell'organismo con ovvie conseguenze sulla gestione dello stress, ma anche delle emozioni e del sistema immunitario.
L'ultima frontiera degli studi sulla comunicazione tra i sistemi di regolazione dell'organismo (psico-neuro-endocrino-immunologico) è la conoscenza del loro funzionamento integrato, comprendendovi anche la psiche - identità cognitiva ed emotiva - fino ad approdare ad una visione del funzionamento dell'organismo umano come rete strutturata e interconnessa, in reciproca relazione con l'ambiente fisico e sociale.
Questo rimedio contribuisce a riequilibrare i quattro sistemi di regolazione (psiche, sistema nervoso, sistema endocrino e sistema immunitario) rivelandosi uno strumento per il mantenimento ed il recupero della salute intesa secondo la definizione data dalla stessa Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ossia: uno “stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non semplicemente assenza di malattia o infermità”.
INDICE:
Introduzione
I funghi medicinali
Il Reishi
Le spore
Il micelio
Il corpo fruttifero
Gli estratti
Sostanze bioattive contenute nel Ganoderma lucidum
Triterpeni
Polisaccaridi e glicoproteine
Proteine
Nucleosidi, nucleotidi e RNA
Altri componenti
La leggenda e la storia
Varie leggende sono associate al Ling zhi in Cina
Il fantasma della Montagna
Libro della montagna e del mare
Otto fate attraverso il mare
La leggenda del serpente bianco
Il Ling zhi in Cina
Il Reishi in Giappone
La tradizione
Il Ganoderma lucidum in Medicina Tradizionale Cinese (MTC)
Il fungo dello Shen
Il Reishi: gli studi della scienza moderna
Studi scientifici sul Reishi
Malattie cardiovascolari
Azione anti-aging
Neurodegenerazione
Epatoprotezione
Azione antidiabetica
Azione sul sistema digerente
Effetti a livello respiratorio
Effetti a livello renale e surrenalico
Azione sul sistema immunitario
Il Reishi, il cervello del cuore e le emozioni
Il Reishi e il cuore
Il cuore: dalla struttura alla funzione
Stress, funzionalità cardiaca e Reishi: l’importanza del ritmo
Il Cuore e lo Shen: dalla visione tradizionale antica alla scienza occidentale moderna
Il Reishi, fungo del Cuore
Ma che cosa sono le emozioni?
“Fisiologia” delle emozioni
Conclusioni
Considerazioni finali
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"Colui che vivrà in modo onorevole la sua professione di medico, farà attenzione al cambiamento delle stagioni, alle direzioni del vento, alla qualità delle acque e avrà una conoscenza delle malattie endemiche delle diverse zone. Farà attenzione anche alla qualità del cibo e alle abitudini alimentari degli abitanti della zona. In altre parole, un buon medico sarà colui che terrà in considerazione tutti i fattori che possono causare malattia" - Ippocrate 459-350 a.C.
I funghi medicinali
Negli ultimi anni i prodotti naturali hanno attirato l'attenzione della scienza per la ricerca e lo sviluppo di nuovi farmaci. Tuttavia ci sono prove consistenti che una dieta ricca di prodotti naturali quali frutta, verdura, germogli, cereali e funghi è associata ad un rischio ridotto di sviluppare malattie. Le sostanze naturali possiedono una ricchezza di composti bioattivi e una complessità e diversità biochimica che non è paragonabile ai prodotti di sintesi. I rimedi naturali sono evolutivamente ottimizzati per agire migliorando le risposte dell'organismo e dovrebbero essere biologicamente "validati" a priori, come ci insegnano molte "medicine" tradizionali basate sull'osservazione.
Dal punto di vista "empirico", i funghi sono stati considerati cibo e medicina per migliaia di anni da molte civiltà. Essi rappresentano una complessa fonte di molecole bioattive. C'è un detto comune che afferma: "Cibo e medicina hanno la stessa origine". I funghi medicinali forniscono un'ampia varietà di molecole con azione farmacologica e si sono dimostrati molto efficaci per contrastare varie patologie.
Attualmente si conoscono circa 82.000 specie di macro e microfunghi, ma si stima che ve ne siano almeno 1,5 milioni (Wasser, IMMC4 Ljubljana 2006); per quanto riguarda i macrofunghi, le specie conosciute sono 14.000, ma si ritiene che ne esistano almeno 140.000. Di queste 14.000 specie conosciute, poi, circa 2000 sono efficaci per la salute dell'uomo e tra queste almeno 650 hanno proprietà farmacologiche. Stando a questi dati, poiché solo il 10% delle specie di funghi è conosciuto, assumendo per ipotesi che almeno il 5% di essi abbia proprietà farmacologiche, resterebbero circa 7000 specie ancora sconosciute che potrebbero portare dei benefici alla salute umana!
L'antica conoscenza tradizionale delle proprietà terapeutiche dei funghi viene dall'Estremo Oriente e in particolare da Cina, Giappone, Korea e Russia. Gli Imperatori delle grandi Dinastie Reali Cinesi bevevano the e decotti di funghi per aumentare la vitalità e la longevità. I funghi erano e sono tuttora molto importanti anche per gli Indiani Americani, sia dal punto di vista alimentare che medicinale. Un esempio è il Wolfporia cocos (Wolfporia extensa), comunemente chiamato Poria cocos, che nello sviluppo forma un grande e duraturo sclerozio che assomiglia ad una piccola noce di cocco e, in tempi di carestia, veniva usato come fonte di cibo dai Nativi Americani (indian bread – Tuckahoe). Wolfporia è anche un fungo con attività di potenziamento immunitario e uno dei funghi più utilizzati in Medicina Tradizionale Cinese (MTC) per trattare le problematiche di "umidità". In molte culture del Sudamerica venivano poi usati funghi psicotomimetici (considerati anche allucinogeni), come la Psilocybe mexicana, per pratiche medicinali, spirituali e di guarigione; in queste culture infatti, ogni malattia era correlata ad un disagio spirituale e per questo motivo andava trattata anche a quel livello. Le pratiche di utilizzo dei funghi allucinogeni, erano molto antiche, ma furono pressoché soppresse con l'avvento degli Spagnoli.
In Russia, oltre ai funghi ben conosciuti, era molto utilizzato il Chaga (Inonotus obliquus), per trattare problematiche cronicodegenerative.
Le civiltà occidentali hanno da poco iniziato a valutare la grande potenzialità dei funghi medicinali, ma l'interesse è sempre più forte e il numero di studi scientifici al riguardo sta aumentando velocemente. Tra la fine del XX secolo e l'inizio del XXI, la produzione industriale di funghi è cresciuta in modo esponenziale sia per lo sviluppo di nuove e moderne tecnologie (coltivazione sterile, colture di micelio…) che per l'aumento della conoscenza sulle proprietà nutrizionali e salutari dei funghi. La produzione mondiale dello Shiitake (Lentinus edodes), per esempio, è cresciuta da 200.000 tonnellate nel 1986 a 3 milioni di tonnellate nel 2006 ed è costantemente in crescita. In generale, i funghi hanno avuto un impatto enorme sull'economia mondiale dell'ultimo decennio, grazie al miglioramento delle risorse disponibili, sia biotecnologiche, che hanno permesso un avanzamento nella ricerca scientifica e nei metodi di coltivazione, che di produzione industriale e grazie anche allo sviluppo dei mezzi di informazione.
Ne hanno beneficiato:
- l'industria della salute, con la produzione di integratori alimentari, di sostanze con attività farmacologica e di sostanze ad uso cosmetico;
- l'industria dell'ecologia, con la selezione di funghi geneticamente predisposti alla formazione di biomasse per la "pulizia" ambientale degli inquinanti (mycoremediation), la depurazione delle acque e dell'aria (micofiltrazione), il miglioramento del rendimento del suolo per la produzione agricola, il controllo e lo smaltimento naturale delle sostanze tossiche e il recupero delle foreste (mycoforestation);
- l'industria della nutrizione, con la produzione industriale di funghi culinari;
- la ricerca biologica di base, grazie all'utilizzo dei funghi come modelli di laboratorio sia per la sperimentazione che per lo studio della biologia e della biotecnologia dei sistemi.
Paul Stamets, il micologo attualmente più famoso per la sua personale visione dei funghi, negli Stati Uniti d'America sta sviluppando nuove aree di applicazione tra cui la Micoforestazione, ossia l'uso dei funghi per sostenere un ecosistema che permetta di preservare le foreste, supportandone la biodiversità, il recupero e il riciclo della materia organica morta, per far sì che aumenti in questo modo la velocità di crescita dei nuovi alberi piantati attraverso la micorizzazione. Nelle zone di deforestazione, infatti, si è visto che i funghi svolgono un ruolo fondamentale nel riciclo dei detriti organici, permettendo così il ripristino dell'habitat adeguato per animali, piante e insetti. In questo contesto risulta importante un'altra funzione dei funghi che è quella di ritenere acqua nel suolo, favorendo la crescita delle specie vegetali e riducendo il rischio di incendi.
Dal punto di vista nutrizionale e salutistico, i funghi sono una fonte di cibo (corpo fruttifero), ma anche di sostanze biologicamente attive per l'organismo umano (micelio, spore, corpo fruttifero) e, in alcuni casi e per alcuni paesi, dei veri e propri farmaci (estratti), sia per gli animali che per l'uomo.
Già nel 1966 Gregory e alcuni suoi collaboratori analizzarono in vitro più di 700 colture di Basidiomiceti (22 specie) per la loro azione farmacologica. Cinquanta di queste colture produssero, nel liquido di fermentazione, sostanze con azione farmacologica contro il Sarcoma 180 nel topo. Chihara nel 1968 e Ihkekawa nel 1969 riportarono attività antineoplastica per estratti acquosi di 7 specie di funghi, ancora nei confronti di cellule di sarcoma 180. Nel 1969 sempre il gruppo di Chihara isolò un polisaccaride con attività antineoplastica dal corpo fruttifero di Lentinus edodes che fu chiamato Lentinan e, nel 1985 in Giappone, divenne un farmaco antioncologico utilizzato per via iniettiva.
Nel 1986 lo Schizophyllan, un beta-glucano estratto da Schizophyllum commune, divenne molto popolare in Giappone per la sua efficacia nei confronti di molti tipi di cancro, in particolare del carcinoma della cervice uterina.
In seguito ci fu l'isolamento del PSK (Krestin) in Giappone e del PSP in Cina da Trametes versicolor (prec. Coriolus versicolor), che divennero veri e propri farmaci antineoplastici approvati in alcuni paesi (Giappone, Korea, Cina, e, per un periodo in Spagna); negli anni '90 il PSK costituiva il 25% del mercato dei farmaci antineoplastici in Giappone.
Di origine fungina è anche una preparazione russa ottenuta dal fungo Inonotus obliquus (nella tradizione Chaga, un fungo utilizzato da 4600 anni in medicina tradizionale russa), approvata in Russia come farmaco antitumorale nei confronti dei carcinomi mammario, polmonare, gastrico e della cervice uterina. Un passo fondamentale si è avuto quando anche negli Stati Uniti d'America è stato brevettato dall'industria Maitake Products Inc., New Jersey, un estratto del Maitake (o Grifola frondosa), e cioè la frazione SF, una frazione ricca in glicoproteine che contribuisce alla salute cardiovascolare (U.S.Patent #5,773,426).
Ancora nella Repubblica Ceca è stato sviluppato un farmaco antimicotico, la Mucidermina, estratto dal fungo Oudemansiella mucida.
Da microfunghi poi, sono state estratte sostanze molto potenti come la penicillina da Penicillium notatum, un farmaco che ha permesso di salvare molte vite durante la seconda guerra mondiale, e la ciclosporina dal Tolypocladium inflatum, una forma anamorfa del Cordyceps subsessilis, che ha cambiato il corso della terapia post trapianto permettendo a molte persone di sopravvivere evitando il rigetto d'organo.
Quando mi ritrovo a parlare dei funghi, in qualche corso o conferenza, spesso dico che essi sono "potenti nel bene e nel male". La conferma di questo sono recenti ricerche scientifiche su un noto fungo mortale. L'Amanita phalloides è stato studiato da ricercatori tedeschi del Centro tedesco di Ricerca sul Cancro (Deutsches Krebsforschungszentrum, DKFZ), del Centro Nazionale per le Malattie Tumorali Heidelberg e del Max Planck Institute for Medical Research, che hanno scoperto che un composto bioattivo in essa contenuto è in grado di annientare e arrestare la crescita delle cellule tumorali di diversi tipi di cancro come quello della prostata, del seno, delle vie biliari e del colon. Il lavoro è stato effettuato su linee cellulari tumorali di diversi tipi ed è stato osservato come la tossina fosse in grado di uccidere le cellule cancerogene. Il segreto del successo starebbe nel far giungere il principio attivo direttamente alle cellule malate. Per far ciò, i ricercatori hanno sfruttato un anticorpo specifico che si occupa di attaccare una proteina che si trova sulla superficie delle cellule tumorali, chiamata EpCAM. In questo modo, sono riusciti a recapitare direttamente a domicilio la molecola, in modo da attaccare in modo selettivo le cellule cancerogene senza intaccare quelle sane.
Ancora più recente la scoperta di una sostanza estratta da Aspergillus versicolor e chiamata aspergillomarasmine A (AMA) in grado di inattivare il gene NDM-1 (New Delhi Metallo-betaLactamase-1) responsabile della resistenza antibiotica in batteri definiti "superbug". L'inattivazione del gene permetteva all'antibiotico di funzionare nei numerosi ceppi studiati (King AM et al. Aspergillomarasmine A overcomes metallo-β-lactamase antibiotic resistance. Nature 510, 503–506 -26 June 2014).
Questa è la dimostrazione di quanto la natura ci mette a disposizione attraverso questi rimedi! E d'altra parte la muscarina, una sostanza alcaloide agonista dei recettori colinergici, contenuta nel fungo "velenoso" Amanita muscaria, chiamato anche ovulo malefico, fa parte di una categoria di sostanze definite parasimpaticomimetiche, farmaci che mimano le funzioni del sistema parasimpatico con proprietà farmacologiche che si esplicano su diversi organi e apparati. Attualmente, a livello farmacologico, sono utilizzati derivati sintetici della muscarina quali la Cevimelina.
In linea generale, i principali effetti terapeutici attribuiti ai funghi nel loro complesso sono: attività immunomodulante, antiossidante, genoprotettiva (protettiva del DNA), antiallergica, antitumorale, antiaterogenica, ipocolesterolemizzante, antiipertensiva, epatoprotettiva e antidiabetica. Queste attività sono esplicate grazie al loro contenuto di sostanze con attività farmacologica quali i polisaccaridi (beta-D-glucani, glicoproteine), i metaboliti secondari (triterpeni, terpenoidi, steroidi, fenoli, lectine, biocine…), gli acidi grassi poliinsaturi, gli antimicrobici naturali e molte altre. I funghi, nel loro insieme di sostanze, sono considerati "Adattogeni" (funghi interi) o "Modificatori di Risposta Biologica" (BRM = Biological Response Modifiers) (estratti) con attività di immunopotenziamento, e come tali non affaticano l'organismo, anzi gli permettono di gestire meglio situazioni di stress psico-fisico; in quanto adattogeni hanno azione fisiologica non specifica, in grado di supportare i principali sistemi organici di regolazione, senza spostare equilibri.
I funghi possono essere assunti in varie forme, come funghi interi, aggiunti alle pietanze della tavola, essiccati o polverizzati (micelio, corpo fruttifero, spore), sia come polvere che come preparato in capsule o compresse, oppure ancora come estratti acquosi o alcolici o di altro genere.
I vantaggi dell'utilizzo dei funghi sotto forma di integratori alimentari sono:
- una coltivazione orientata alla salute, che garantisce una corretta identificazione dei ceppi e una produzione e processazione controllata (assenza di adulterazioni e costanti analisi per eventuali contaminazioni di xenobiotici, tossine, metalli pesanti e muffe);
- il mantenimento di una genetica stabile, grazie alla propagazione di un unico micelio che può essere conservato per lungo tempo e periodicamente controllato
- la possibilità di crescita in condizioni controllate e in assenza di contaminanti.
Un altro vantaggio indiretto della coltivazione dei funghi è che essa non determina la formazione di rifiuti, quindi non ha un impatto ambientale. Nel prossimo futuro ci si aspetta che l'impatto dell'industria dei funghi continui e cresca in modo significativo. Si prevede che la produzione mondiale di funghi nei prossimi anni raddoppierà raggiungendo approssimativamente i 25-30 milioni di tonnellate/anno e che nuove specie verranno prodotte a livello industriale.
Anche la ricerca scientifica sui funghi sta aumentando esponenzialmente e si presuppone che tra il 2010 e il 2015 dai funghi più studiati verranno isolate e prodotte sostanze con azione di veri e propri farmaci (immunomodulanti, ipocolesterolemizzanti, antiipertensivi, antimicrobici e antitumorali). La medicina occidentale nell'ultimo secolo ha fatto scarso uso dei funghi medicinali, principalmente per la complessità biochimica che li caratterizza e per l'impossibilità di isolare da essi sostanze pure. Attualmente però, le ditte farmaceutiche sono particolarmente interessate a molecole a basso peso molecolare (metaboliti secondari) con attività farmacologica e i loro attuali investimenti su ricerca e sviluppo in questo settore fanno pensare ad una crescita enorme dell'industria dei funghi medicinali nei prossimi 5-10 anni.
La consapevolezza del valore dei funghi e dei prodotti da essi derivati sta quindi aumentando rapidamente e, proprio per ottimizzarne l'utilizzo, diventa importante approfondirne lo studio e la conoscenza.
Il Reishi (Ganoderma lucidum) è un rimedio tradizionalmente molto apprezzato al quale si attribuiscono proprietà di alleviare e migliorare virtualmente tutte le malattie. Esistono varie specie di Ganoderma utilizzate per migliorare la salute oltre al Ganoderma lucidum, tra cui il Ganoderma luteum steyaert, il Ganoderma atrum, il Ganoderma applanatum, il Ganoderma australe, il Ganoderma capense, il Ganoderma tropicum, il Ganoderma tenue e il Ganoderma sinense.
In questa trattazione ci riferiremo al Ganoderma lucidum, chiamato Reishi secondo la tradizione giapponese, e Ling zhi secondo quella Cinese.
Questo libro vuole essere un omaggio a questo importante dono della natura raccontandone la storia, la leggenda e le proprietà, gli usi tradizionali, gli studi attuali e le potenzialità future.
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Scritto da Isabella il 07/04/2022