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Perché un volume di etica sugli stili di vita? Non si tratta forse di una categoria troppo fragile, così indefinita, persino vaga?
Eppure - forse proprio per questo - essa compare sempre più spesso sia nel linguaggio dei media che ne dibattito politico, anche in relazione alle grandi questioni della giustizia, della sostenibilità ambientale e della salute. E’ per questo che la Fondazione Lanza ha scelto di dedicare a tale tema una riflessione, che ha visto la collaborazione del gruppo «Etica, Filosofia e Teologia» con i tre più direttamente legati alle etiche applicate: «Etica e Medicina», «Etica, Economia e Politica» e soprattutto «Etica e Politiche Ambientali».
Questo volume raccoglie i risultati di tale percorso di ricerca e si presenta fortemente interdisciplinare, con contributi legati all’ambito della filosofia e dell’estetica, della teologia e della spiritualità, delle scienze umane e della pedagogia, dell’economia e della medicina. Tanta varietà non significa, però, dispersione: c’è pure un centro focale forte della riflessione ed esso si colloca indubbiamente nell’etica. Dare forma all’esistenza, ricercando uno stile che conferisca senso ai momenti e alle dimensioni che la costituiscono è in fondo il primo problema morale. Di più, gli stili di vita permettono di cogliere il soggetto nella concretezza del suo esistere sociale, nella sua capacità di novità progettuale, nella sua dimensione corporea, nella sua personale responsabilità.
Nonostante l’apparente fragilità, insomma, scopriamo che il discorrere di stili di vita apre nuove dimensioni di significato per la riflessione etica, che ne viene arricchita nei suoi orizzonti come nei contenuti. Soprattutto, essa viene orientata a rivolgere il proprio sguardo alla concretezza del soggetto, che cerca un’esistenza con stile, per fare della vita uno spazio moralmente significativo - di realizzazione personale e di libertà solidale.
Scritto da Vincenzo il 12/07/2020