Crudo è sano. 100% vegano!

Le gioie della cucina crudista!

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Crudo è sano. 100% vegano!  Anat Fritz   Lswr
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Crudo è sano. Le gioie della cucina crudista! propone uno sguardo sul mondo crudista ed è stato pensato per persone che vogliono approfondire questo tema e introdurre, più o meno completamente, principi crudisti nel proprio regime alimentare.

La cucina crudista non è fatta solo di semplici insalate. Involtini, pane, zuppe, piatti unici, pasta o curry di verdure: è possibile preparare una grandissima varietà di piatti.

I cibi non cotti conservano intatto il contenuto di enzimi, vitamine e sali minerali, che invece si riduce o si perde completamente con la cottura, ma al di là degli evidenti benefici per la salute, un'elevata percentuale di cibo crudo assicura buon umore, vitalità e anche bellezza.

Naturale, sano e genuino:
- Sano e vegano: il raw food è di tendenza! Le ricette proposte conservano intatte tutte le proprietà di sali minerali e vitamine.
- Facili e veloci: ricette crudiste per principianti e appassionati – esperienze culinarie completamente nuove con poca fatica!
- Superfood: centrifugati di verdura, insalate e spuntini raffinati, gustosi piatti unici e dessert golosi per aumentare l’energia e migliorare la qualità della vita.


SOMMARIO:
Prima colazione e frullati
Da quella piccola meraviglia che è lo yogurt di cocco al formaggio fresco a base di noci, dalle marmellate ai frullati, in questo capitolo c'è tutto quello che serve per una prima colazione buona e sana. Il vero effetto disintossicante si ottiene preparando frullati contenenti solo frutta, ortaggi e acqua: l'aggiunta di un dolcificante è del tutto superflua!

Insalate, Snack e pranzo
La cucina crudista non è fatta solo di semplici insalate. Involtini, pane, zuppe, piatti unici, pasta o curry di verdure: è possibile preparare una grandissima varietà di piatti. Molte ricette sono adatte anche da portare con sé per pranzare in ufficio. Sapientemente e originalmente speziate, riscaldano corpo e anima.

Dessert e torte
Dolci molto sani che rappresentano, anche per i bambini, un'alternativa interessante a orsetti gommosi & Co. Il dessert a fine pasto può essere una fetta di torta, ma anche qualche cucchiaiata di budino di semi di chia o delle palline di burro d'arachidi ricoperte di cioccolato!


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“Raw Food!” si rivolge in ugual misura a chi è interessato alla cucina crudista, a chi sta iniziando a orientarsi in questo tipo di alimentazione, ma anche agli scettici. Questo libro vi propone uno sguardo sul mondo crudista ed è stato pensato per persone che vogliono approfondire questo tema e introdurre, più o meno completamente, principi crudisti nel proprio regime alimentare. Non cercherò, tuttavia, di toccare tutti gli aspetti del dibattito sul crudismo: mi limito a presentarvi la mia esperienza e quello che ritengo importante in proposito. E lo faccio con piacere, perché il crudismo è ormai diventato un capitolo vivo ma anche, naturalmente, soggettivo della mia vita. Perciò vi chiedo fin da ora un po' di indulgenza se alcune informazioni appaiono filtrate dal mio personale sguardo.

Il regime “crudista” comprende tutti quegli alimenti che non vengono trattati con temperature superiori a 40 °C. Questo è il “limite”, come dimostrato scientificamente, oltre il quale le vitamine e gli enzimi sensibili alle alte temperature contenuti negli alimenti diminuiscono drasticamente o si perdono, con la cottura appunto.

E' tutto molto semplice e, soprattutto, un principio è molto chiaro: scegliere di alimentarsi per un periodo, di tanto in tanto o in parte in modo crudista fa bene all'organismo. Personalmente, da più di due anni seguo un regime alimentare vegano-crudista. Al di là degli evidenti benefici per la salute, un'elevata percentuale di cibo crudo assicura buon umore, vitalità e anche bellezza. Gli effetti positivi si notano già dopo poco tempo: la pelle diventa più liscia, gli occhi più brillanti e l'umore migliora. Si dice che una dieta crudista sia utile anche in caso di depressione! Descrivendolo come “superfood” si rende bene l'idea di quanto il cibo crudo sia realmente ricco ed efficace.

Mi auguro che questo libro vi ispiri, invogliandovi a provare qualche ricetta o addirittura a introdurre il crudismo nella vostra vita: un cambiamento importante inizia sempre con un piccolo passo!


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Le gioie della cucina crudista!

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Vegetariano, vegano o crudista?
La scelta di uno stile di vita vegano-crudista ha cambiato profondamente il mio rapporto con l'alimentazione. Così, ho sperimentato in prima persona la bontà della teoria “mangia per vivere” anziché “vivi per mangiare”. Quando dico questo, penso in primo luogo alla scelta di assumere alimenti vitali e di rinunciare a tutti i prodotti animali, derivati dal latte e dalla carne. Questi ultimi sono difficili da digerire e acidificano l'ambiente intestinale. Inoltre, il loro consumo eccessivo è co-responsabile di alcune delle attuali malattie da civilizzazione, come un perdurante innalzamento del tasso di colesterolo nel sangue e le patologie cardiocircolatorie che ne conseguono.
Il passaggio da un'alimentazione vegetariana a una vegana e poi alla cucina crudista è facile da spiegare: i vegetariani rinunciano ad alimenti che implicano l'uccisione di animali, ma il loro regime alimentare comprende vari prodotti di origine animale, come il latte, il formaggio e il miele. I vegani, invece, si alimentano rinunciando completamente a tutti i prodotti di origine animale, anche a quelli che prevedono l'intervento dell'animale solo in fase di produzione (come il latte, il formaggio e il miele, appunto). Dall'alimentazione vegana a quella crudista il passo è breve.
Il regime alimentare vegano e quello crudista hanno in comune il fatto di essere assolutamente privi di colesterolo, vista l'assenza di prodotti di origine animale. Entrambi utilizzano tutti i possibili tipi di frutta e verdura, molte insalate, erbe aromatiche, semi, germogli, alghe e naturalmente spezie. La cucina vegana prevede anche l'utilizzo di derivati della soia, assenti invece in quella crudista per la necessità di cottura e per la difficoltà di digestione.

La dieta crudista è ricca di sostanze nutritive ed enzimi
Con il concetto chiave di “riscaldamento” arriviamo al principio fondamentale del crudismo: è importante e determinante che nessun ingrediente – in fase di produzione come in fase di lavorazione – venga riscaldato oltre una temperatura massima. Il motivo è il seguente: i cibi non cotti conservano intatto il contenuto di enzimi, vitamine e sali minerali, che invece si riduce o si perde completamente con la cottura. La soglia limite è attorno ai 40 °C. Dico “attorno” perché in proposito esistono pareri e posizioni diverse: alcuni sostengono che non si dovrebbero superare i 37 °C, altri permettono di riscaldare il cibo anche a 42 o 43 °C.
Per le ricette proposte in questo libro resto su una via di mezzo, ossia 40 °C.
Gli enzimi sono fondamentali per una buona e corretta digestione! Una volta ho sentito dire una frase, che ripropongo come riflessione: non siamo quello che mangiamo, ma siamo quello che digeriamo! E io ho fatto in prima persona esperienza di quanto sia importante non soltanto il tipo di alimentazione: una buona digestione è altrettanto essenziale per restare in salute e non contrarre malattie…
La dieta crudista, e in particolare i frullati verdi, è fantastica per stimolare la digestione e per depurare l'organismo. Ma oltre all'evidente effetto depurativo, l'alimentazione crudista comporta anche altri vantaggi: spesso sento dire da persone che si alimentano con cibi “normali” cotti di non essere più in grado di percepire quali alimenti facciano loro bene e quali dovrebbero evitare.
L'alimentazione crudista risveglia l'attenzione dell'individuo verso la percezione di sé e la rende più chiara. Perché? Rinunciando in generale ad additivi, zucchero o altre sostanze analoghe, ugualmente difficili da elaborare, l'organismo si purifica radicalmente permettendo di sentire e riconoscere senza filtri cosa gli giova o cosa, invece, gli nuoce. Ci viene restituita la sensibilità originaria alla base del nostro appetito: si torna a sentire ciò di cui si ha bisogno. Trovo che sia molto importante, perché ormai l'offerta (eccessiva) di alimenti industriali è diventata così ampia e variegata che è molto difficile avere un quadro corretto e, soprattutto, entrare in contatto con il proprio organismo e con i propri bisogni.

Voglia di vivere con consapevolezza
In generale mi piacciono poco i dogmi e i fanatismi. Vale anche per il campo gastronomico. Con questo libro non mi propongo di trasformare i lettori in rigidi crudisti, mi auguro semplicemente che le ricette proposte risultino convincenti anche senza una base filosofica.
E anche se da due anni seguo uno stile di vita crudista, continuo, per esempio, a tostare i semi di sesamo, perché non potrei mai rinunciare a quel profumo e a quell'aroma che tanto amo.
Quando ricevo un invito riesco facilmente ad aggirare il problema di dover magiare cibi cotti; ma tutto ciò non deve diventare qualcosa di simile a una religione. La prima volta che sono stata invitata a un pranzo per il Giorno del Ringraziamento, mi sono trattenuta dal presentarmi con la mia lunch-box, ma ho portato una deliziosa Key Lime Pie crudista e mi sono goduta un bel piatto di contorni di verdura. Il giorno dopo sono tornata ai miei frullati verdi, percependo di nuovo con chiarezza il motivo della mia scelta crudista.
Anche per quanto riguarda i dolci a volte chiudo un occhio: continuo a usare tranquillamente il miele (che per i vegani e i crudisti “duri e puri” è tabù, in quanto prodotto animale), perché per produrlo non viene ucciso alcun animale. Ritengo che, a proposito di dolci, sia molto più importante tenersi alla larga dagli zuccheri industriali, preferendo dolcificanti alternativi: oltre al miele, si possono usare, per esempio, i datteri o lo sciroppo d'acero. Qui in molte ricette indico l'uso dello sciroppo d'agave a beneficio dei vegani, ma secondo recenti studi non sarebbe un'alternativa tanto più sana dello zucchero.
Per me cucinare rinunciando ai prodotti di origine animale non è tanto un imperativo morale, quanto una soluzione per alimentarmi in modo più sano, a beneficio del fisico e dello spirito. Penso che ciascuno di noi debba trovare un proprio “equilibrio alimentare interno”, elaborando propri principi e concedendosi tranquillamente la possibilità di infrangerli, di tanto in tanto. Io almeno faccio così.
Vale la pena di passare dall'alimentazione “cotta” a quella crudista, sia pure saltuariamente. E poi, con le mie ricette sperimenterete come l'alimentazione crudista sia anche un modo per fare nuove e interessanti esperienze gustative.


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allegati  Indice e alcune ricette    




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