Cosa fa davvero il botulino al tuo corpo mentre spiana qualche ruga? In un libro coraggioso e documentato i rischi e i pericoli di una bellezza "a tutti i costi"
Qualche veloce "punturina" e i segni del tempo scompaiono. La fronte diventa liscia, e pazienza se è quasi impossibile corrugarla per mostrare stupore o disappunto. Il ricorso al botulino per uso estetico è ormai un'abitudine praticata da milioni di persone. Ma questa tossina, ancora in gran parte misteriosa, può vagare nel nostro organismo con effetti non sempre prevedibili, talvolta devastanti.
È ciò che denuncia in questo libro Antonino Di Pietro, uno dei più stimati dermatologi italiani, svelando - prove alla mano - gli ultimi drammatici casi accertati e rompendo con coraggio il silenzio sui rischi dell'utilizzo di quello che è a tutti gli effetti un veleno.
Gli interessi economici collegati a questo business nato negli Stati Uniti e diffusosi come un'epidemia anche in Europa e in Italia sono colossali. Le informazioni che dovremmo assolutamente avere prima di dare il nostro consenso a un trattamento tanto pericoloso vengono nascoste: la tossina potrebbe agire anche a distanza, indebolendo i muscoli fino alla paralisi o provocando lancinanti cefalee. E importanti studi scientifici ormai lo dimostrano.
Ma Di Pietro non si ferma qui e in queste pagine propone un approccio alternativo e sicuro per stimolare le enormi potenzialità della pelle.
Un metodo che rispetta il nostro corpo e la sofisticata capacità espressiva che ci fa parlare anche senza aprire bocca.
"Non sono mai riuscita a vedere un bel visto sotto l'effetto del botulino. Che, tra l'altro, rende lo sguardo truce. Sono convinta che si debbano seguire strade alternative per una bellezza vera" - Isabella Ferrari
"Certi visi sono la testimonianza della perpetrazione di una violenza nei confronti di quella spontanea bellezza che la natura ci offre. Sicuramente un viso paralizzato comunica insicurezza e fragilità" - Tiziano Ferro
"Noi donne siamo troppo complicate per poterci permettere di iniettare una sostanza che non aiuta il nostro interlocutore a capire di che umore siamo" - Geppi Cucciari
Scritto da Isabella il 07/04/2022