Prodotto fuori catalogo
All’origine di questo libro vi è una tesi di laurea nel Parco del Ticino, dove l’autrice si è trasferita e ha vissuto per due anni, respirando al ritmo dei suoi boschi...
La natura ci parla. Ci parla attraverso ciò che possiamo scoprire grazie alla scienza elaborata dalla nostra mente razionale, ma ci parla anche in maniera diretta e viva, rivolta alla nostra mente intuitiva.
L’autrice di questo testo ci invita ad ascoltare entrambe queste voci per esplorare come, riprendendo il contatto con la natura, possiamo nuovamente unire parti di noi che abbiamo a lungo separato, ma che dovremo tornare a fondere se vogliamo sentirci veramente interi.
Una chiave per uscire dal senso di isolamento ed estraniamento che ci viene dall’affidarci unicamente a una scienza tecnicista e senz’anima, per scoprire e vagliare le possibilità di creare una scienza viva che rivaluti la funzione dell’intuito e si apra a nuove dimensioni della realtà.
Molti libri oggi vengono dedicati alla natura. Molti l’affrontano dal punto di vista scientifico-naturalistico-ambientalista. Altri da un punto di vista intimista, poetico, o anche new age, con testi sullo spirito degli alberi, gli spiriti di natura, ecc. Pochi, davvero pochi, cercano di mettere insieme questi due approcci. Questo libro è uno dei pochi.
La scienza è l’ecologia del paesaggio, una nuova scienza che molto promette, basata sulla teoria dei sistemi. Dall’altra parte l’intuito, gli aspetti sottili della realtà, la spiritualità. La sfida: chiedersi se e come questi due approcci possono unirsi, cosa li divide e come può essere riempito questo gap. Un percorso che porta il lettore a sperimentare direttamente entrambi i punti di vista, a rendersi consapevole di come si sente immergendosi in ciascuno di essi, per poi interrogarsi di fronte alla sfida della sintesi.
Scritto da Vincenzo il 12/07/2020