Essere autistici è un po' come essere alieni: in testa si hanno le regole di un mondo, però si vive in un altro.
Che magari non capisce l'importanza di allineare i telecomandi, tenere tutte le finestre chiuse o tutte aperte, toccare la pancia per fare amicizia.
Andrea Antonello, il protagonista di Se ti abbraccio non aver paura, spiega a modo suo cosa significa convivere con gli umani, spesso un po' ottusi perché si affidano solo alle parole per capirsi. Come se gesti, colori e stati d'animo non potessero bastare.
Allora è lui che deve cercare un canale di comunicazione: anche se può sembrare un'impresa titanica, con il costante supporto della famiglia Andrea ci sta riuscendo. Ora scrive, sa destreggiarsi nelle complesse regole per ordinare la colazione al bar (ricordarsi le frasi giuste, scandire le parole, ringraziare, pagare, centellinare anziché inghiottire), non si perde mai (semmai sono gli altri a perdere lui), ha trovato amici veri e forse una strada per il suo futuro.
E, più importante, si è costruito un ruolo sul pianeta Terra: quello di testimone di una condizione diversa che non deve essere emarginata e di «guru per pochi», perché con il suo sguardo alternativo arriva subito nel cuore delle cose.
Questo libro per la prima volta racconta il mondo dal punto di vista di un ragazzo autistico: la difficoltà di accettarsi e di farsi accettare, l'impegno costante per adattarsi e controllarsi, le facili incomprensioni e i loro esiti, a volte buffi, a volte preoccupanti, e quegli incredibili momenti di grazia in cui un alieno e un umano riescono a incontrarsi.
Scritto da giorgio il 02/02/2022