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La metafora che immediatamente viene alla mente, quando si parla di ogm, è quella del boscaiolo che sega l'albero su cui è seduto. E' evidente che la manipolazione genetica mette a repentaglio la biodiversità e quindi la vita stessa sul nostro Pianeta. Eppure, i furbetti delle multinazionali biotech trovano sempre qualche commissario della Ue che in nome della scienza, un po' datata tra l'altro, è disposto a mettere a repentaglio la biodiversità dell'intero continente, così come ha fatto nei giorni scorsi il neo commissario europeo alla salute, il maltese John Dalli, dando il via libera ad "Amflora", la patata uscita dai laboratori della Basf, modificata con un gene resistente agli antibiotici, e per questo già vietata nel 2001.?Ben venga dunque il provvedimento di Zaia, ma forse è il caso di affrontare di petto la questione della manipolazione genetica in agricoltura per affermare una volta per tutte un “No” chiaro e definitivo agli ogm non solo per le ricadute negative sull'ecosistema e la salute, ma anche perché accettando gli ogm si consegna nelle mani di pochi (4 o 5 multinazionali) il patrimonio genetico, il patrimonio della vita dell'intero Pianeta.?“Vedo molti pericoli” afferma Vandana Shiva. “Il primo è il monopolio di approvvigionamento di sementi, il primo anello della catena alimentare. Vedo gli agricoltori sempre più indebitati a causa dei costi elevati delle sementi visto che sono brevettate. Vedo la scomparsa della biodiversità. Vedo la contaminazione genetica distruggere i nostri agricoltori biologici. Vedo la corruzione della scienza che presenta false dichiarazioni di sicurezza. Vedo la fine della democrazia, se gli ogm sono autorizzati a diffondersi. I semi ogm sono i semi della distruzione. Abbiamo bisogno di rimanere ogm-free per la nostra sovranità sulle sementi, per la nostra sovranità alimentare, per la democrazia alimentare”.
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Scritto da giorgio il 02/02/2022