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La risposta non può altro che essere affermativa, anche alla luce dei risultati ottenuti dall’analisi della casistica di soggetti raccolta negli ultimi 10 anni presso il DH Diabetologico dell’U.O. di Geriatria di Firenze.
Dai risultati ottenuti in questa ricerca, emerge come livelli più elevati di pressione arteriosa, HbA1c e colesterolo LDL siano tra i principali fattori di rischio indipendenti per il declino della funzione renale.
Lo scopo del presente lavoro è stato quello di studiare una serie consecutiva di pazienti affetti da Diabete Mellito di tipo 1 e di seguire nel tempo le variazioni dei principali parametri antropometrici e laboratoristici nel tentativo di comprendere se e quale aspetto nutrizionale vada implementato nella cura del diabete mellito di tipo 1.
La Terapia Nutrizionale deve contribuire ad ottimizzare il controllo glicemico, soprattutto per la prevenzione ed il trattamento delle complicanze microangiopatiche e la riduzione del rischio cardiovascolare nel paziente diabetico.
L’obiettivo del mantenimento della “migliore qualità di vita possibile del paziente” deve sempre essere tenuto presente nella compilazione di qualunque programma Nutrizionale e questo deve comunque essere sempre adattato ai fabbisogni specifici dell’individuo che possono anche cambiare nel tempo, possono variare a secondo del livello sociale, del lavoro che si svolge ecc..
Per tentare di ottenere una maggiore aderenza del paziente diabetico di tipo 1 ad uno stile di vita sano, vi sono molteplici strategie che possono essere adottate. Esistono, infatti, diversi modelli di Terapie Nutrizionali applicabili: Counting dei Carboidrati, Tecnica degli interscambi, Conta degli scambi di alimenti, Calcolo dei grammi dei carboidrati.
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Scritto da Vincenzo il 12/07/2020