Prodotto fuori catalogo
La conoscenza del cavallo non si esaurisce mai. Non è sufficiente od esaustivo credere di avere percorso per intero il lungo cammino che porta, alla fine, al completo possesso di una conoscenza che abbia come “oggetto” il cavallo, in quanto è impossibile raggiungere coscientemente il traguardo finale. Forse perché il cavallo possiede una storia molto più lunga di quella dell’uomo tanto da fare nascere l’irriguardoso sospetto che, creato l’uomo, Dio abbia provveduto ad affiancargli un essere in grado di soddisfare tutte le esigenze e le necessità di cui l’uomo ha bisogno
. Un animale a misura d’uomo, idoneo tanto agli umili lavori nei campi, quanto al trasporto di re e di principi, alle battaglie, ai tornei e, alla fine, come è nei giorni nostri, ai più svariati tipi di sport. Ma la storia riferisce diversamente: prima (molto prima) il cavallo poi l’uomo nelle vesti di predatore, di guerriero, di padrone, di soldato, di atleta, spesso fiero di essergli amico e vanitoso per la posizione che gli consente di guardare il suo prossimo dall’alto in basso!
Il libro di Dario Tesser e di Luigi Favaro nasce con un titolo un po’ bizzarro, come voler ricordare a coloro che sono vogliosi del sapere che dietro “A proposito del cavallo” si possono trovare preziosi appunti di biomeccanica, con richiami ricchi di particolari culturali sulle leve di cui il cavallo si avvale per essere ed esprimersi come un “atleta” e sui muscoli in esse inseriti, vere e proprie sorgenti di forza e di energia propulsiva per arrivare alla fine, alle analisi del gesto dinamico che il cavallo compie quando salta.
Un vero e proprio libro di testo, certamente fatto per gli addetti, dove non mancano formule, grafici, numeri che, nel loro coordinato insieme rendono il libro una guida utile o un passo avanti verso un mondo misterioso, o pianeta cavallo, dove la scienza si adopra per darti una mano per capire o cercare di capire. Ma solo una mano! Perché l’equitazione non è scienza esatta e il cavallo per quanto considerato come una macchina, non è un mezzo. Egli ha un’anima e la leggenda vuole che siano stati gli Dei a donargliela.
Scritto da giorgio il 02/02/2022